mark wallinger - the unconscious - 2010
mark wallinger - the unconscious - 2010

Verrà inaugurata venerdì 23 febbraio alle 19 “Mark Wallinger Mark”, la nuova mostra del Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci, la prima personale in Italia dell’artista inglese.

Alle 18,30 Mark Wallinger sarà in conversazione con la direttrice del Centro Pecci Cristiana Perrella.

La nuova mostra rimarrà aperta fino al 3 giugno 2018  dal martedì alla domenica (11-23). Biglietto ingresso 10 euro, ridotto 7 euro.

“Nato a Chigwell nel 1959, Mark Wallinger è uno dei più importanti artisti contemporanei attivi nel Regno Unito”, spiega la presentazione.

Wallinger è “noto per la sua ricerca sul tema dell’identità e per aver indagato fin da subito sui concetti di potere, autorità, inganno e illusione .- si legge ancora – Wallinger usa moltissimi mezzi nelle sue opere, spaziando fra scultura, fotografia, video, installazione, performance e arte pubblica. Nel 2007 ha vinto il Turner Prize con l’installazione State Britain, una replica fedele del presidio di protesta organizzato da Brian Haw in Parliament Square a Londra”.

Mark Wallinger, Sleeper, 2004
Mark Wallinger, Sleeper, 2004

Cosa c’è nella mostra

Mark Wallinger Mark vedrà esposte le opere più significative delle varie fasi della carriera dell’artista.

Il percorso inizia con Ecce Homo, la prima scultura di arte contemporanea ad aver occupato il piedistallo di Trafalgar Square a Londra, storicamente vuoto; un perseguitato con una corona di spine in netto contrasto con le altre statue della piazza, realizzate in pietra e bronzo, che rappresentano i principi di una nazione.

Si prosegue con Passport Control del 1988, una serie composta da alcune fotografie di passaporti dell’artista rielaborate con bianchetto e scarabocchi che affronta gli stereotipi razziali e culturali, e con gli Id Paitings sviluppati dalla serie dei Self Portraits: queste opere rimandano al corpo dell’artista stesso, alle macchie di Rorschach e all’Uomo Vitruviano di Da Vinci.

Anche la serie dei Self Portraits fa parte della personale: Mark Wallinger prende la lettera maiuscola I (che in inglese significa io) cercando di estrarne la forza espressiva, mentre in Self (Symbol), opera del 2017, la i maiuscola diventa una statua tridimensionale dello stesso Wallinger. Shadow Walker, opera del 2011, vede l’artista riprendere la propria ombra che gli si staglia davanti mentre cammina per le strade di Londra, mentre The Unconscious è un’installazione costituita da enormi ingrandimenti di fotografie digitali trovate online dall’artista, che ritraggono persone addormentate sui mezzi pubblici.

Pietre Prato infine è un’opera site-specific creata appositamente per la mostra: le pietre numerate a mano sottolineano il contrasto fra l’uomo e la quasi eternità della geologia, suscitando riflessioni sulla mortalità e sulle liste degli ignoti e degli scomparsi.

La mostra Mark Wallinger Mark è stata già ospitata al Serlachius Museum di Mänttä in Finlandia, alla The Fruitmarket Gallery di Edimburgo e al Dundee Contemporary Arts di Dundee, in Scozia.