Gaetano Vannucchi poco prima di lasciare Berlino.

“Spiacenti, non siamo riusciti a calcolare le indicazioni stradali”. Queste sono le parole con cui Google Maps saluta chi prova a tracciare una rotta via terra tra Prato e Tokio, tra l’Italia e il Giappone, ovvero la rotta del lungo viaggio che alla fine di giugno Gaetano Vannucchi intraprenderà insieme a Calypso, la sua Vespa PX 150 bianca.

Questa però non l’ennesima avventura dell’occidentale che sfida le strade d’Oriente per il solo gusto di farlo. Quella del 42enne cuoco pratese è infatti una vera e propria scelta di vita, fatta rincorrendo una passione inquieta per il cibo e per le persone con l’obiettivo “di arrivare in Giappone e rimanerci”, spiega. Croazia, Albania, Grecia, Georgia, Armenia e poi India e Nepal fino alla Cina, per la quale sta cercando di ottenere il visto. “Se tutto va come deve andare dovrei arrivare in Giappone a dicembre, per Natale – racconta Vannucchi – Anche perché ho intenzione di fermarmi qualche giorno in alcune città come Tirana, Salonicco, Tbilisi e poi molto più a lungo a Instanbul e in India, prima di tentare la traversata della Cina e quindi sbarcare a Okinawa. Non mi interessano i musei o i monumenti – aggiunge – a me interessa la strada, le persone, la loro cucina, e in Giappone voglio imparare a costruire coltelli.”

Quest’amore per la cucina è lo stesso che prima lo ha portato al Caffè del Teatro, in centro a Prato, e poi l’ha spinto a tornare a Berlino nel 2011, dietro ai fornelli di un ristorante catalano. “A Berlino ho imparato il tedesco e ho conosciuto la città – racconta – così, quando sono tornato nel 2011, è stato facile prendere la decisione di rimanere.” Poi è successo che a Berlino il pratese Vannucchi ha ritirato fuori un’altra passione, quella per la Vespa. “Ce l’avevo e ci aggeggiavo da ragazzo – ammette – così nel 2016 l’ho ricomprata per spostarmi in città e da lì a fare viaggi più seri è stato un attimo. Quell’anno sono arrivato fino in Marocco e l’anno dopo, invece, mi sono voluto confrontare con il freddo salendo fino a Capo Nord. Poi ha cominciato a ronzarmi in testa un viaggio ancora più lungo.”

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Gaetano Vannucchi e Calypso in Marocco

Immmaginate una velocità di crociera di 80 km/h, uno zaino da sessanta litri sul portapacchi posteriore e “Calypso” carica all’inverosimile, strade secondarie, paesi e paesini, solitudine. “Il viaggio è terapeutico perché devi fare i conti con te stesso, non solo metterti alla prova per vedere se sai cavartela – spiega Gaetano Vannucchi – e poi nasce inevitabilmente un rapporto speciale con il tuo mezzo. Io l’ho chiamata Calypso e in viaggio siamo io e lei, nessun altro.”

Per fare i conti con se stesso, il cuoco con la passione per la Vespa ha scelto un giorno simbolico, lo scorso 21 marzo, l’inizio della primavera. “Avevo già salutato tutti e preparato le mie cose, allora ho preso la Vespa e ho lasciato Berlino – racconta –  possiamo dire che il mio viaggio è cominciato in quel momento. Sono tornato a casa per salutare la mia famiglia, preparare per bene il percorso, trovare qualche sponsor.”

Gaetano Vannucchi partirà alla fine mese di giugno direzione Ancona, dove prenderà il traghetto per passare in Croazia e di lì proseguirà in Vespa verso Oriente.

Sul blog calypsotheworldandme.com racconterà le tappe del suo viaggio, gli incontri e le scoperte culinarie. A sostenerlo fino in Giappone, l’officina Tonazzo di Padova e “Motorama Firenze”.

E se non andasse come sperato? “Se in Giappone dovesse andare in modo diverso da come immagino riprenderò la moto e sbarcherò in Austrialia”, risponde il cuoco con la passione per la Vespa.