Cinquanta posti a sedere in un ambiente in cui nulla è lasciato al caso, dal carattere dell’insegna ai colori scelti che accompagnano l’arredamento vintage.

Aperto poco prima di Natale nella nuova sede di via Verdi 28, “Schiaccino” si evolve abbinando le ormai proverbiali focacce a piatti che pescano a piene mani dal meglio della tradizione toscana e dell’inventiva dello chef Alberto Gramigni. Il risultato è una formula che mescola i prodotti forti della tradizione pratese e toscana con lo spirito cosmopolita e raffinato di certe capitali straniere.

Le scelte sono state forti e all’insegna della qualità. Tutto il pane è infatti fatto in casa, realizzato con farina di grano 100% italiano e lasciato lievitare per 24 ore nell’ampio locale dedicato sotto la supervisione di Filippo Vezzosi. Prodotte in proprio sono anche le farciture delle focacce, risultato di un’accurata selezione di prodotti del territorio. La stessa cura è stata poi applicata ai vini della carta, selezionati tra i migliori naturali in circolazione.

Seduti a uno degli ampi tavoli di formica, potete quindi cominciare sbocconcellando “Mandorle, spezie e Cantucci“, dove le mandorle dolci sono infarinate con la polvere dei biscotti di Prato del Mattei. Scegliere una “pizzetta margherita” (bufala e pomodorini confit realizzati in proprio) o una cecina, oppure dedicarvi ai “piccoli piatti”, veri e propri antipasti gourmet come il “Lingotto di fegatini e gel di vinsanto” o il “Sushi del Chianti“, con la carne di Panzano, capperi e agrumi.

Lingotto di fegatini e gel di vinsanto

Passando alle focacce, sembra impossibile non trovare qualcosa che stuzzichi la propria curiosità, oltre che l’appetito.

La focaccia della casa, “Schiaccino“, mette subito le cose in chiaro e v’invita a osare: mortadella di Prato, gorgonzola dolce e cipolle caramellate al vino. Se invece l’abbinamento della focaccia “Mediterranea” (pomodoro confit, bufala, acciughe e capperi) vi sembra rientrare nel solco della tradizione, in questo caso è il pane che l’accompagna a fare la differenza e a trasformarla completamente. Vi consigliamo comunque di provare almeno una focaccia stagionale o uno speciale, focacce più elaborate e fantasiose che soddisferanno, ne siamo sicuri, anche i palati più esigenti. Provare per credere, il “Pastrami“, focaccia farcita di punta di petto affumicata e speziata, senape di Dario Cecchini e cetriolini agrodolci.

Una volta al termine della cena e superati indenni i dolci – cantuccini crack pie, creme fraiche e gel di vinsanto, cheese cake e agrumi o la torta di mele – chiedete il carrello degli alcoli al responsabile dei vini e della sala Roberto Moradei, e mettetevi comodi. Non ve ne pentirete.

Prezzi medi. Aperto dal lunedì al sabato dalle 19,30 a mezzanotte e mezzo.