“Il nostro è un museo fuori dalle dinamiche del turismo di massa, questo ci pone oggi in una posizione di vantaggio rispetto ad altre realtà museali: potenzieremo le nostre caratteristiche, senza cambiarle”.

Sono le parole di Cristiana Perrella che, insieme al sindaco Matteo Biffoni, l’assessore regionale Monica Barni e il presidente della fondazione Lorenzo Bini Smaghi, stamattina ha riaperto il Centro per l’arte contemporanea Pecci al pubblico dopo tre mesi di chiusura.

Ingresso gratuito fino al 3 giugno con una particolare attenzione al territorio e alle famiglie. “Le caratteristiche del nostro edificio – raccontano -, grande e spazioso, rendono fortunatamente semplice il distanziamento fisico e la gestione dei flussi di visitatori che saranno comunque contingentati, permettendo a non più di 60 persone di essere presenti contemporaneamente all’interno del museo”. 

L’orario di accesso al centro sarà dalle ore 12 alle 20 dal giovedì alla domenica

Cosa ci sarà all’interno delle sale del Pecci: 

  • “The Missing Planet”, la mostra dedicata alle visioni e revisioni dei “tempi sovietici” dalle collezioni del Centro Pecci ed altre raccolte
  • “Extra Flags”, una serie di bandiere d’artista commissionate, una a settimana, per essere issate sul pennone davanti al museo durante le settimane di chiusura, come segnale fisico di vitalità e resistenza. Adesso tutte raccolte all’interno delle sale del museo
  • “Interregnum”, di Adrian Paci. Video installazione scelta per il dialogo che instaura con la mostra The Missing Planet. Interregnum (2017) presenta un montaggio di sequenze di funerali di dittatori comunisti di diverse nazionalità ed epoche, recuperate dagli archivi di stato o dalle trasmissioni televisive albanesi. Il video collega diverse realtà comuniste attraverso il linguaggio condiviso del dolore e del lutto.
  • “KENE/Spazio”, di Mohamed Keita. Il fotografo Mohamed Keita, 26 anni, proveniente dalla Costa d’Avorio, arriva nel 2010 a Roma, come rifugiato politico. Il progetto KENE racconta, un viaggio che riporta Keita in Africa, in Mali, a Bamako, per creare uno spazio dove i ragazzi possano imparare la fotografia come punto di partenza verso un’educazione primaria e un accrescimento culturale.

A partire dal 4 giugno, inoltre, fino al 23 agosto 2020 l’offerta espositiva del Centro Pecci sarà arricchita dalla prima mostra italiana dedicata all’ acclamato fotografo e poeta cinese Ren Hang.

Ripartirà anche l’attività didattica dedicata ai bambini, con nuove formule e nuovi percorsi che coinvolgeranno le famiglie, anche attraverso una call che coinvolgerà i genitori per capire quali possano essere le proposte migliori da offrire ai più piccoli. Proseguirà la programmazione della web tv del Pecci che durante queste settimane con “Pecci Extra” ha proposto una serie di contenuti dall’archivio del centro pratese.

Il Pecci, insieme all’amministrazione comunale, sta lavorando ad un progetto per proporre durante i mesi estivi, iniziative all’aperto all’interno dell’anfiteatro che potrà contenere, secondo le misure di sicurezza, circa 200 persone.