guido mitidieri

Agonia dell’identità – meditazione per le strade del quartiere Soccorso con l’artista Guido Mitidieri, si terrà da mercoledì 23 Settembre a lunedì 12 Ottobre.

“Se trovi 14 minuti per stare con te stesso una volta al mese, la prossima volta che lo farai pensa a questo momento – si legge nel comunicato – Altrimenti puoi farlo adesso e sederti qui per 14 minuti.”

Guido Mitidieri invita chiunque lo incontri durante la sua permanenza nel quartiere Soccorso per il progetto Agonia dell’identità, una delle tre residenze selezionate dal progetto “La città continua, Modelli culturali di periferia” elaborato da CUT, Circuito Urbano Temporaneo, Riciclidea e Servizio politiche Giovanili del Comune di Prato, finanziato dalla Regione Toscana.

La postazione per la meditazione fissata per i primi tre giorni, dal 23 al 25 settembre, sarà in via Alessandria davanti al muro dell’Ambrosiana, e sarà aperta a chiunque vorrà meditare dalle 9 alle 16.

La partecipazione viene chiesta in forma scritta con un cartello esposto alla lettura e non pronunciata, con la presenza dell’artista a lavoro come azione performativa di resilienza: in sintesi Guido Mitidieri invita chiunque a 14 minuti di meditazione seduti a un tavolo davanti a lui.

Guido Mitidieri, nome d’arte gu mi, è un artista concettuale e architetto toscano classe 1990. La sua produzione è un “lucido orizzonte di pensiero per immagini”, e la sua riflessione sul “fare” è intesa come una “serie logica e significativa di azioni che vogliono dar senso al gesto generatore di mondo”.

Cresciuto e formatosi a Pistoia, Guido Mitidieri consegue la laurea magistrale presso la Scuola di Architettura di Firenze nel 2015 con una tesi di laurea nella quale ripensa il Centro di accoglienza di Lampedusa, premiata con una menzione d’onore dell’ambito del concorso internazionale YTAA, Young Talents Architetcure Award. Nel 2016 si trasferisce in Finlandia e studia presso la Aalto University, school of arts, design and architecture di Helsinki lavorando come architetto fino al 2019, anno in cui viene invitato dal Serlachius Museum of Contemporary Art per la sua prima residenza artistica.