È stato presentato stamani, mercoledì 14 aprile, il documentario “Prato ’44. Una passeggiata virtuale tra le Pietre d’inciampo”. Il video, realizzato da teatro Metropopolare con la collaborazione della Fondazione del Museo della Deportazione e Resistenza di Figline, è il frutto di un percorso di studio e di elaborazione messo in atto dalle classi di alcuni istituti scolastici sulla storia delle Pietre d’inciampo. Le classi coinvolte nel progetto sono 3A, 3B e 3I della scuola secondaria di 1° grado E. Fermi, 3B, 3F, 3A della scuola secondaria di 1° grado Mazzoni e la 5C del liceo Brunelleschi.

Prima della proiezione del video, sono intervenuti, con i saluti iniziali, il sindaco Matteo Biffoni, che ha ribadito l’importanza del valore della memoria e del ricordo per formare le coscienze e per far sì che gli eventi drammatici avvenuti in passato non si ripetano mai più, e il presidente del Consiglio comunale Gabriele Alberti, che ha sottolineato il ruolo centrale delle istituzioni e delle scuole per tutelare la memoria storica perché solo imparando dagli errori del passato ci può essere futuro.

Poi Livia Gionfrida di Teatro Metropopolare ha presentato il video realizzato da Teatro Metropopolare insieme al Comune di Prato, alla Presidenza del Consiglio comunale, all’assessorato all’Istruzione pubblica, Pari Opportunità e Memoria, all’assessorato alla Cultura e alla Cittadinanza, e alla Fondazione Museo della Deportazione e della Resistenza di Prato, con la collaborazione di A.N.E.D sezione di Prato, il direttore del Museo della Deportazione e Resistenza di Prato, Camilla Brunelli, e il dirigente I.C. Roberto Castellani, Tina Immacolata Abbate.

Il video comincia con la ricerca delle Pietre d’inciampo, in totale sono quaranta, che sono incastonate sulla pavimentazione di piazze e strade della città, a partire da piazza Macelli di fronte all’ex lanificio Lucchesi, passando per piazza Duomo – via Magnolfi fino a Porta al Mercatale e tante altre. Come sottolinea il sindaco Matteo Biffoni le Pietre d’inciampo fanno parte delle testimonianze sotto forma di memoria visiva che permettono di ricordare per non ripetere gli stessi errori. Il video prosegue con Enrico Iozzelli del Museo della Deportazione e della Resistenza di Prato che spiega l’importanza del Museo, fortemente voluto dai sopravvissuti dei campi di concentramento come luogo di testimonianza e di memoria. Giancarlo Biagini, durante gli Scioperi del ’44 era appena tredicenne, e racconta della cattura del padre da parte delle truppe nazi-fasciste fino alla deportazione nel campo di concentramento, dal quale non ha mai fatto ritorno. Il video prosegue con Bianca Camiolo, studentessa universitaria, che racconta del bisnonno Armando Gattai, catturato e deportato a Ebensee, al quale è dedicata una Pietra d’inciampo proprio in piazza Duomo. Infine la professoressa delle scuole medie Leonetto Tintori, Caterina Maria Santi, racconta del progetto “Mattonelle d’inciampo”, disegnate sul pavimento del corridoio d’ingresso della scuola per ribadire l’importanza dell’educazione alla memoria affinché ogni giorno si ricordi quello che è accaduto in un recente passato. Il video si conclude con i consigli per il futuro che comprendono l’essere curiosi e avere sete di conoscenza.