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“Tekoser. Il partigiano Orso” di Dario Salvetti arriva al cinema Terminale di Prato lunedì 14 marzo alle 21.

“Tekoser. Il partigiano Orso” è il documentario che racconta la vita di Lorenzo “Orso” Orsetti, girato da Dario Salvetti. A presentarlo a Prato ci saranno il regista e i genitori di Lorenzo Orsetti. A Prato, in via Filippino, è stato dedicato a Orsetti il circolo Arci.

“Abbiamo ucciso un crociato italiano”, il comunicato dell’ISIS che rivendicava la morte di Lorenzo Orsetti, nome di battaglia “Tekoser”, a 33 anni è datato marzo 2019: Orsetti è morto in Siria combattendo con i kurdi e i siriani contro l’ISIS, proprio quei kurdi che sono stati abbandonati in seguito dal resto del mondo e che, adesso, sono schiacciati dall’esercito turco. Ad avvertire i genitori è stato il comandante kurdo di Lorenzo Orsetti, con una telefonata.

Orsetti era un volontario italiano e si trovava da un anno e mezzo nel nord-est del Paese, dove combatteva al fianco dei curdi dell’Ypg, le Unità di protezione del popolo, contro i jihadisti. Una delle ultime notizie arrivate è di tre settimane fa e racconta, non proprio obiettivamente, di come l’esercito turco abbia “neutralizzato” dieci combattenti dello Ypg.

Lorenzo Orsetti non è stato l’unico italiano ad essere partito per abbracciare la causa kurda, e chi l’ha fatto ed è poi rientrato ha avuto un accoglienza ben diversa da quella che ci si potrebbe spettare. Maria Edgarda “Eddi” Marcucci ha combattuto in Siria contro l’ISIS e, al suo ritorno, è stata trattata come una foreign fighters che si è unita all’ISIS più che come chi l’ISIS l’ha combattuta davvero: “La procura di Torino l’ha definita socialmente pericolosa e la Cassazione ha confermato la condanna al regime di sorveglianza speciale – si legge in un’intervista di Fanpage -Deve rimanere in casa dalle 21 alle 7. Non può incontrare più di 5 persone. Ha limitazioni di accesso agli spazi pubblici, compresi supermercati e bar. Non può essere in possesso di passaporto e patente. La sua carta d’identità non è valida per l’espatrio. E deve portare con sé un quaderno rosso per segnare tutti i suoi spostamenti”. Evidentemente chi combatte l’ISIS in Italia piace più da morto che da vivo.

Ingresso a offerta libera, il ricavato sarà devoluto ai progetti sostenuti dalla famiglia Orsetti in Kurdistan.