ciclabile

Siamo onesti: tutti sappiamo che andare in bicicletta significa, prima o poi, cadere dalla bicicletta. La forza di gravità ci attrae verso il basso, e non possiamo farci niente. Vediamo quali sono i modi migliori per cadere o per rischiare di farlo, tra quelli testati personalmente. Che poi io sia personalmente portata agli incidenti è un altro discorso.

1. State pedalando sulla ciclabile pensando che non avete nessuna voglia di affrontare la salita in arrivo ma che dovete farlo, perchè non è che diventa una discesa per fare un favore a voi. Davanti a voi c’è una signora con un cane al guinzaglio, un guinzaglio di quelli allungabili. Il cane vede qualcosa di incredibilmente interessante sulla riva del Bisenzio e si lancia, attraversando la pista ciclabile e tendendo il guinzaglio stile traguardo a mezzo metro da voi.

Cado.

2. State pedalando sulla ciclabile, e davanti a voi c’è un gruppo di persone. Suonate il campanello, tutte si scansano tranne una che si pianta in mezzo alla corsia. Forse si è spaventata, forse non ha sentito e si chiede cosa stia succedendo. Il problema è che si pianta, in generale. Che faccio?

Freno e cado.

3. Sono le nove di sera di un venerdì di novembre, la ciclabile è buia come altri pochi posti al mondo perchè, da Mezzana in poi, non ci sono lampioni. Freno di colpo perchè c’è una persona sdraiata in mezzo alla corsia. Che sia ubriaca o che sia sdraiata per altri motivi non sono fatti miei. Freno di colpo e, incredibilmente, non cado. Chiamo l’ambulanza e mi dicono “Meno male che ci hai chiamati, di solito la gente lo scansa”. Me ne vado, pensando a quante volte questo debba essere svenuto in ciclabile per essere così famoso e alla gente che fa il salto dello svenuto come sport.

4. Siete in fondo alla ciclabile, state per tornare a casa, uscite all’altezza di viale Marconi. Sì, dai, dove c’è la fiera. Magari andate troppo veloce perché la canzone che avete nelle cuffie fa da doping, magari no, fatto sta che qualcuno ha pensato che piazzare un dissuasore in mezzo all’uscita della ciclabile sia un’idea intelligente, magari per fare in modo che motorini e simili non ci passino. Il problema è che il fondo è di ghiaia, sconnesso e pieno di crepe. Frenate e la bicicletta sbanda perché non ha presa. Non cado, ma sbatto con il fianco contro il dissuasore abbastanza forte da ricordarmelo. Non so se il problema è il fondo o il dissuasore, a questo punto.

L’ultimo è il mio preferito.

5. State pedalando sul tratto di ciclabile che va dalla stazione a piazza Mercatale e vi sentite un po’ Lara Croft e un po’ Cory Nastazio visto quanto è sconnessa, non fate altro che tirarvi su sui pedali e tirare il manubrio verso l’alto per non spaccare i cerchioni. E lì, proprio davanti a un gruppo di pensionati che si fanno i cavoli loro su una panchina, prendete in pieno un gradino creato dalle radici di un albero e vi ritrovate a sedere in terra.

“Signorina, sta bene?” La risposta che date è “Si”, quello che pensate è che d’ora in poi sarete la leggenda, quella che è caduta in terra come una pera davanti alla panchina, e vi sentirete vagamente onorate di essere passate alla storia in questo modo.