fashion design
Designer: Giò Pomodoro, Tasmania, 1957

Al Museo del Tessuto, e più precisamente nella sala dei tessuti antichi, è arrivata una nuova mostra che si chiama “Due secoli di textile e fashion design”. Sarà visitabile fino al 30 aprile 2023.

La nuova mostra ripercorre le trasformazioni del design tessile e della moda dal 1700 fino a metà del Novecento con più di cento oggetti “tra abiti maschili e femminili, tessuti per abbigliamento e per arredamento, figurini di moda, libri campionario, accessori moda”. Racconta cioè, si legge nella presentazione, “le trasformazioni del settore tessile in un periodo storico caratterizzato da grandi cambiamenti, sociali, economici, di costume, dovuti soprattutto alla meccanizzazione dei processi produttivi e alla conseguente industrializzazione”.

Tutti gli oggetti provengono dalle collezioni del Museo: alcuni sono del tutto inediti perché recentemente entrati in collezione e quindi esposti per la prima volta – come l’abito da sposa in due pezzi della fine dell’Ottocento (Fig. 1) o l’abito a tunica di Maria Monaci Gallenga degli anni Venti stampato a matrice, il mantello da sera dell’Atelier Elsa Schiaparelli, l’abito da cocktail degli anni Cinquanta della sartoria romana Fanucchi (Fig. 3) – altri sono stati oggetto di apposito restauro che ne ha permesso finalmente l’esposizione al pubblico in tutta sicurezza.

Unico prestito di eccezione il raro esempio di abito da giorno femminile datato 1820 – 1825 in tela di cotone stampata proveniente dall’archivio di Massimo Cantini Parrini (Fig. 4), il costumista pluripremiato che nel 2019 è stato protagonista della programmazione culturale del Museo con la mostra sui suoi costumi per il film “Pinocchio” di Matteo Garrone.

Hanno detto

«La mostra dimostra la grande varietà e ricchezza che contraddistingue il nostro patrimonio – ha commentato il presidente Francesco Marini – È inoltre l’occasione per far conoscere al pubblico le ultime acquisizioni, frutto di una politica di incremento delle collezioni che la Fondazione persegue per incrementare il fondo moda e costume, anche grazie a molte donazioni».

«L’estate culturale pratese si arricchisce di una bella mostra che riporta l’attenzione sulle preziose collezioni del Museo e sul gran lavoro che questa istituzione svolge quotidianamente per arricchire e conservare il patrimonio artistico cittadino, mettendolo poi a disposizione del pubblico», ha detto l’assessore alla cultura Simone Mangani.

«Per gli studenti sarà davvero un’occasione per conoscere la storia del design nel settore tessile e moda attraverso dei pezzi di altissimo valore – ha spiegato il direttore Filippo Guarini – gli appassionati di costume e moda potranno trovare abiti dalle fogge più svariate, il turista potrà vivere un’esperienza completa grazie ad un percorso espositivo rinnovato che arricchisce notevolmente la visita, mentre i nostri concittadini potranno cogliere l’occasione per conoscere nuovi nuclei collezionistici del museo”.

Orari e aperture

La mostra sarà visitabile dal martedì al giovedì dalle 10 alle 15, il venerdì e il sabato dalle 10 alle 19 e la domenica dalle 15 alle 19. Il biglietto d’ingresso costa 8 euro, ridotto a 6 euro.

Per visitare la mostra il pubblico potrà anche approfittare delle aperture serali straordinarie che il Museo ha programmato nei mesi estivi in collaborazione con la caffetteria di Schiaccino: 21 e 28 luglio, 4 e 25 agosto e 1 settembre. Il ciclo “Museica” consta di cinque serate in cui il Museo sarà aperto dalle 19.00 alle 23.00 con possibilità di partecipare gratuitamente alla visita guidata alla mostra delle ore 21.00 con un biglietto unico di 6 Euro. Per l’occasione sarà inoltre possibile degustare lo speciale menù a 10 Euro preparato da Schiaccino.

La mostra è stata organizzata dalla Fondazione Museo del Tessuto (soci fondatori, Comune di Prato, Provincia di Prato, Camera di Commercio di Prato). Ha ricevuto il sostegno dei soci sostenitori Estra spa, Fondazione Cassa di Risparmio di Prato e Saperi Srl. È inoltre sostenuta della Direzione Generale Educazione, Ricerca e Istituti Culturali del Ministero della Cultura, dalla Regione Toscana, dal Museo del Tessuto Supporter Club (Archè, Antilotex, Art Hotel Museo, A Zeta Filati, Banca Mediolanum, Centro Campionari, DHG, Enrico Pecci di Alberto Pecci e C., Frati Textiles, Giolica, Gruppo Colle, Lanificio Bigagli, Lanificio Bisentino, Lyria, Manifattura Forasassi, Marini Industrie, Mariplast, Marshbird, Pointex, Rifinizione Vignali, Tecnorama, Tessilfibre, Texmoda, Villa il Cerretino).