il ministero della solitudine
fotografia di Claudia Pajewski

“Il ministero della solitudine” va in scena al teatro Metastasio di Prato da giovedì 3 a domenica 6 novembre: il nuovo spettacolo di lacasadargilla, diretto da Lisa Ferlazzo Natoli insieme al regista e ingegnere del suono Alessandro Feroni, è coprodotto da Teatro Metastasio di PratoEmilia Romagna Teatro ERT / Teatro NazionaleTeatro di Roma-Teatro Nazionale. Lo spettacolò si terrà, nei giorni feriali, alle 20,45, il sabato alle 19,30 e la domenica alle 16,30.

“Il ministero della solitudine”, frutto di una scrittura originale di Fabrizio Sinisi e Marta Ciappina, prende spunto da una notizia di cronaca politica internazionale: nel gennaio 2018 la Gran Bretagna ha ufficialmente nominato il primo ministro della Solitudine del mondo, per far fronte ai disagi che la solitudine stessa può provocare a livello emotivo, fisico e sociale. L’anno successivo viene inaugurato il relativo ministero, dalla natura politicamente ambigua e dalle finalità incerte. La compagna lacasadiargilla parte da qui per lanciare la sua riflessione su un luogo, reale o meno che sia, “capace di operare con linguaggi e dispositivi narrativi intorno ai desideri, ai rimossi e alle immaginazioni di un’epoca che sempre più richiede di ragionare con cura sulle comunità dei viventi”.

In scena cinque attori che intrecciano cinque diverse storie di solitudine grazie a una scrittura fatta di flash, incontri, incidenti: nello spettacolo viene mantenuta la natura politica ambigua e tragicomica del ministero perchè, alla fine, che posto è mai questo? Come si classifica una persona sola, c’è un sussidio di solitudine, in cosa consiste, e chi ne ha diritto? Cosa dobbiamo essere per essere “soli”, e appartenere a questa categoria?

Per Lisa Ferlazzo Natoli e Alessandro Ferroni, registi dello spettacolo, l’obiettivo è quello di “indagare la solitudine innanzitutto come incapacità, come difficoltà del desiderio a trovare una corrispondenza, avendo in sé una speranza troppo alta, perché spericolata o eccessiva, per potersi mai realizzare. O ancora quella solitudine in cui si sprofonda perché ciò che è successo è irrecuperabile e non interessa a nessuno. Una solitudine intesa anche come affollamento degli assenti nelle nostre vite, siano essi vivi, deceduti o spettri o tutta la moltitudine degli incontri mancati. Una solitudine come atlante e catalogo che si incarna in alcuni oggetti specifici con l’intento di trattenere qualcosa che ci rappresenti”.

Biglietti: da 10 a 28 euro. Per informazioni potete consultare il sito del teatro.