sport studentesco

L’obiettivo è quello di rilanciare l’organizzazione dei centri sportivi scolastici e i giochi sportivi studenteschi. Stamani, 7 marzo, è stato presentato in Comune il Manifesto nazionale per la promozione dello sport studentesco, promosso dal protocollo territoriale “Trofeo Città di Prato” (TCP) e dalla “Confederazione Nazionale delle associazioni provinciali dei diplomati Isef e Laureati in Scienze Motorie” (Capdi&LSM).

«Il Manifesto parte da Prato perché nella nostra città, ormai da molto tempo, vi è una sperimentazione forte fra il mondo della scuola e quello dello sport – dice l’assessore allo sport Simone Faggi – l’idea è quella di movimentare all’interno della scuola l’area sportiva, cercando di creare nuove relazioni e le condizioni per cui i ragazzi si possano avvicinare alle varie discipline sportive in modo adeguato. L’educazione fisica deve tornare ad essere centrale negli stili di vita e nella disciplina complessiva delle nostre scuole, perché è necessario per i nostri ragazzi fare dei percorsi sportivi adeguati e per garantire tutto ciò ci vogliono delle competenze, studi e relazioni che diano la possibilità ai nostri ragazzi di fare sport».

«La sfida di oggi è quella di riuscire ad interagire con il mondo della scuola, ascoltandone le necessità, cercando di rispondere alle carenze dei ragazzi, mentre la sfida futura è quella di riuscire, con un sistema di coprogettazione, a valorizzare la scuola come un presidio educativo territoriale, un punto di riferimento per le famiglie e un luogo dove gli alunni di tutte le età possano trovare motivazione a star bene a scuola, fruendo di laboratori anche oltre l’orario scolastico – aggiunge la coordinatrice tecnica Beatrice Becheri -. I giovani devono vedere nella scuola un luogo dove poter crescere, dove potersi divertire e dove poter essere integrati e che gli permetta di apprendere non solamente conoscenze e abilità, ma anche di sviluppare competenze, capacità di relazione che possano renderli davvero persone migliori».

«È importante ripristinare le 6 ore di educazione fisica che c’erano precedentemente, non solo perché è importante fare sport a scuola, ma in particolare per chi ha disagi di tipo sociale, economico o determinate disabilità – precisa il presidente nazionale della Capdi&LSM Luca Eid -. Avere la possibilità in un contesto conosciuto, noto e protetto come la scuola, di continuare oltre all’orario curricolare, di fermarsi il pomeriggio e di fare delle attività ricreative, sportive ed educative con i propri docenti di educazione fisica, è un valore aggiunto per la scuola e per la nostra società».

Un grande piano, che si basa anche sulle “buone pratiche” già esistenti a livello nazionale (fra queste, quella pratese), sul rilancio dei “CSSM” e dei “GSS” che intende coinvolgere appieno il Ministero dell’Istruzione e del Merito, il Ministero dello Sport e il suo Dipartimento, Sport e Salute SpA, le Regioni e l’ANCI, affinché riparta un processo di educazione e socialità all’insegna dello sport per i giovanissimi, oltre che un più forte coinvolgimento motivazionale dei docenti, dei tecnici e degli esperti che devono appassionare i nostri studenti a pratiche salutari e stili di vita attivi.

«Crediamo che la scuola debba essere il motore di questa progettualità perché il primario concetto è la priorità educativa attraverso lo sport – aggiunge il referente Capdi per lo sport a scuola Salvatore Conte -. C’è bisogno di fare una grandissima promozione e coinvolgimento dentro le scuole ed è per questo che stiamo pensando a dei centri sportivi scolastici “multisport” che coinvolgano sia i più abili, che i meno abili e che siano delle vere associazioni sportive che partano nelle scuole e che interagiscano con l’associazionismo locale extra-scolastico e con il sistema sportivo. Non possiamo permetterci di lasciare indietro l’interazione fra scuola, famiglie e istruttori, tecnici e dirigenti sportivi, perché quello sportivo è un mondo che deve sviluppare una formazione che deve essere unitaria, integrata e incisiva».

Alla presentazione hanno partecipato anche il presidente Adisef&LSM Andrea Puggelli, presidente del Comitato regionale toscano della Federazione italiana nuoto Roberto Bresci, il consigliere comunale della Federazione Italiana Rugby Enrico Romei, la direttrice generale del Progetto Prato Volley Daniela Pecchioli, la ex presidente dell’associazione pratese ADISEF Grazia Biagi ed Elisabetta Rodilosso

Leggi il manifesto (pdf)