Mercoledì 4 ottobre è stato piantato il primo albero del Bosco delle Neofite, un’area di 7.500 mq in via dell’Orsa Minore lungo viale Allende a Tobbiana in cui verranno piantati con 150 alberi di specie diverse (tra caducifoglie e sempreverdi) e più di 400 arbusti. Il parco sarà arricchito da accessi e percorsi realizzati con materiali naturali e permeabili e da un l’impianto di irrigazione.

Il Bosco delle Neofite fa parte del progetto “Arte per la forestazione”, promosso dall’associazione Arte Continua in collaborazione con il Comune di Prato: l’associazione ha promosso la vendita all’asta di opere d’arte e con i fondi raccolti verrà creato il bosco, il cui nome è stato scelto da Stefano Mancuso e PNAT. “L’intervento può arrivare ad assorbire fino a 3000 kg di CO2 all’anno e abbattere le polveri sottili provenienti dall’intenso traffico della zona – si legge nella nota – offrendo allo stesso tempo agli abitanti del quartiere uno spazio verde di relax a contatto con la natura”.

«Si chiamerà delle neofite perchè non ci sono piante autoctone, il primo albero è infatti un Ginko Biloba, un albero antichissimo, presente su tutta la Terra da oltre 100 milioni di anni. In questo c’è una scelta precisa, oltre ad essere un augurio, perchè ad esempio anche il cipresso non era in origine una pianta del paesaggio toscano. È necessario agire per proteggere e conservare la nostra casa comune, l’unica che abbiamo e l’unica a poter ospitare la vita. In questo l’Amministrazione comunale pratese è stata pronta a concretizzare il concetto e da poche altre parti ho visto questa velocità tra il progettare e il fare».

L’intervento può arrivare ad assorbire fino a 3000 kg di CO2 all’anno e abbattere le polveri sottili provenienti dall’intenso traffico della zona, offrendo allo stesso tempo agli abitanti del quartiere uno spazio verde di relax a contatto con la natura.

Come detto l’avvio dell’iniziativa è stato reso possibile grazie a una campagna di raccolta fondi istituita nel 2022 tramite la messa all’asta di grafiche, serigrafie, litografie e pezzi unici generosamente donati da diciassette artisti internazionali: Per Barclay, Massimo Bartolini, Loris Cecchini, Alberto Garutti, Carsten Höller, LABINAC (Maria Thereza Alves e Jimmie Durham), Cildo Meireles, Giovanni Ozzola, Tobias Rehberger, Kiki Smith, Pascale Marthine Tayou, Nari Ward ed Antony Gormley.

«Le opere d’arte si “trasformeranno” in alberi, ma senza scomparire – spiega l’assessore all’Urbanistica Barberis – Un’area verde importante che riqualificherà l’area, anche perchè sorge accanto ad una delle arterie maggiormente trafficate della città». «Con il Laudate Deum proprio oggi Papa Francesco ci ha esortato a prenderci cura del mondo in cui viviamo e a fare qualcosa contro la crisi climatica – ha aggiunto il vescovo Nerbini – L’iniziativa che prende il via oggi si pone in questo solco, per ridare un’anima verde a strade e case: non ci possono essere cambiamenti duraturi senza cambiamenti culturali»

«Prato è stata scelta tra le 100 città europee e 9 italiane per l’impatto climatico zero entro il 2030, la carbon neutrality – dice infine il sindaco Matteo Biffoni – Ed è stata scelta dalla Commissione Europea proprio in virtù delle politiche che ha attuato fin dall’inizio per portare il verde in città e aumentare la qualità della vita proprio attraverso il verde, concepito non come abbellimento ma come presidio di salute».