Il Politeama ha cambiato tutti i rivestimenti della platea, della galleria e del foyer con passatoie e moquette agugliata prodotta dall’azienda Alma. Circa 600 metri quadrati di tessuti a zero impatto ambientale in termini di emissioni di CO2 sono stati posati in tempo per l’inizio della stagione regolare, che comincerà sabato 4 novembre con “Tre uomini e una culla” con Giorgio Lupano, Gabriele Pignotta e Attilio Fontana.

«Il tema della riconversione green interessa anche i teatri che possono diventare luoghi di buone pratiche sostenibili – sottolinea la presidente del Politeama Pratese Beatrice Magnolfi – In questo periodo storico anche gli operatori culturali devono assumersi la responsabilità verso la salvaguardia ambientale. Il nostro teatro rappresenta un patrimonio di tutta la città e vogliamo proiettarlo nel futuro raccogliendo le sfide lanciate dal cambiamento climatico. Su questi temi, a tal proposito, si è creata una convergenza spontanea con l’azienda Alma».

«Ciò che ci lega al Politeama Pratese –  sottolinea il Cavaliere del Lavoro Carla Casini, presidente e amministratore delegato di Alma – non è solo la vicinanza territoriale e il lungo legame di partnership, ma è soprattutto l’amore per la comunità in cui Alma e il Teatro sono cresciuti e la sensibilità di preservare il nostro ecosistema. L’impegno che ci accomuna per le future generazioni è quello di lasciare una ricca eredità culturale e un mondo in salute».

“Più di vent’anni fa Alma iniziò ad adottare buone pratiche come il riuso degli scarti di moquette derivanti dalla produzione e il riciclo delle moquette alla fine degli eventi – si legge nella nota inviata dal Politeama – Fra le ultime iniziative in campo ambientale, la compensazione della CO2 generata in fase di produzione della moquette. Grazie al calcolato della propria “carbon footprint” (impronta di carbonio) e attraverso l’accesso al mercato volontario dei crediti di carbonio, l’azienda compensa la CO2 generata dai processi produttivi, sostenendo il progetto di conservazione forestale “Cordillera Azul” in Perù”.