ex ospedale
Dirigente del settore Patrimonio Valentina Pacini e direttore ad interim del Patrimonio Luca Tani (Asl Toscana Centro)

Finalmente si conclude l’iter burocratico che porterà alla realizzazione del Parco Centrale: l’area dell’ex ospedale Misericordia e Dolce è tornata a far parte del patrimonio del Comune di Prato.

Il contratto di compravendita è stato firmato martedì 31 ottobre nello studio notarile Biagioli dalla dirigente del settore Patrimonio Valentina Pacini per il Comune e dal direttore ad interim del Patrimonio Luca Tani per l’Asl Toscana Centro.

“Dopo nove anni dall’accordo prelimare del 2014 – si legge nella nota del Comune – caratterizzati da corsi e ricorsi prima dell’abbattimento, imprevisti come il ritrovamento del serpentino nel terreno e anche dal Covid, l’atto perfeziona l’acquisto da parte del Comune di 30.904 mq occupati dallo scatolone di cemento armato dell’ex nosocomio – una porzione un po’ più piccola rispetto all’inizio del percorso – versando 4.950.000 euro, ultima tranche degli 11.950.000 di costo totale (2 milioni erano stati pagati alla firma del preliminare e altri 5 alla partenza della demolizione dell’edificio)”.

«Finalmente possiamo realizzare quella che è stata fin dall’inizio la nostra idea di città, più verde, più bella e con più spazio per la vita all’aria aperta  – dice il sindaco Matteo Biffoni – Siamo andati avanti con testardaggine e pervicacia contro tanti ostacoli che sono si frapposti sul percorso, dai ricorsi al Tar contro la gara bandita dall’Asl per la demolizione ai problemi sorti durante e dopo i lavori, intoppi che ci hanno fatto perdere tanto tempo, ma non abbiamo mollato sul progetto e ce l’abbiamo fatta».  

«È un evento storico, perchè questo cambierà gli assetti urbanistici del centro storico e di tutto il quadrante fino al Soccorso e ridisegnerà l’ingresso alla città dalla parte sud con un grande parco», aggiunge l’assessore all’urbanistica Valerio Barberis.

Per la realizzazione del Parco Centrale nell’area dell’ex ospedale venne bandito un concorso internazionale vinto poi dal paesaggista francese Michel Desvigne, il cui progetto adesso dovrà essere adattato e modificato secondo le esigenze nate negli ultimi anni.