Alluvione
Veduta aerea zona industriale di Montale

La devastazione de La Briglia e le parole dei volontari accorsi a dare una mano. Il racconto della furia con cui l’acqua si è abbattuta su Bagnolo e come il torrente Agna ha sommerso la zona industriale di Montale. E poi Campi Bisenzio, il dolore e la dignità di chi ha perso tutto nell’alluvione.

Il documentario di Ivan Dalì, videomaker pratese che collabora da anni con Patrizio Roversi e Syusy Blady, comincia dal nono giorno dopo l’alluvione e raccoglie testimonianze e immagini inedite della devastazione dell’alluvione del 2 novembre 2023.

«La sera dell’alluvione ero tra i volontari della Croce Rossa – racconta – poi dopo qualche giorno sono dovuto andare via per lavoro, ma più passava il tempo e più mi sembrava una cosa enorme, epocale. Così quando sono tornato ho preso la telecamera e sono andato in giro: ho incontrato tante persone che avevano voglia di raccontare, tanti volontari venuti a dare una mano».

La telecamera entra nelle case degli abitanti della Cartaia, di Campi Bisenzio, di Bagnolo e nelle aziende di Montale e de La Briglia e raccoglie le testimonianze di chi ha vissuto la distruzione sulla propria pelle, di chi è stato salvato, del terrore per il fiume che sommerge ogni cosa e dell’amarezza per la perdita dei beni materiali ma anche e soprattutto dei ricordi di cui riempiamo le nostre case.

Il documentario si conclude il dodicesimo giorno dopo l’alluvione a Campi Bisenzio, dove la situazione fatica a ritrovare una parvenza di normalità.

«L’aiuto concreto dobbiamo averlo subito, immediatamente, per rialzarci – dice Eleonora Timpano – perché qui è inquantificabile il danno che abbiamo avuto questa volta. In pratica io ho fatto bingo: casa, macchina e scooter. In mezz’ora ha cambiato completamente il corso della nostra esistenza».