1930. Inizia l’avventura! Ospita la prima edizione della Coppa Jules Rimet l’Uruguay. Al motto mi si nota di più se partecipo o se non partecipo le maggiori nazioni europee disertano. In finale vanno Uruguay e Argentina che, forte del capocannoniere Stabile, pensa solo ad attaccare, perdendo così 4 a 2. Terzi gli Usa!

1934. L’Italia ospita l’evento voluto dal Duce. Gli azzurri di Pozzo, imbottiti di oriundi, trovano in Meazza il fuoriclasse e nel caricare i portieri avversari la tattica vincente. In particolare “el divino” Zamora (convinto dal Duce a non scendere in campo nella gara di ripetizione) e Planicka nella finale vinta 2 a 1 in rimonta e ai supplementari contro la Cecoslovacchia.

Nella Francia antifascista, nel 1938, rivince l’Italia (che nel ’36 ha conquistato pure l’oro olimpico), scesa in campo contro i padroni di casa in tenuta nera. Provocazioni a parte stavolta è una vittoria pulita, favorita dalla presunzione dei brasiliani in semifinale. In finale batte 4 a 2 l’Ungheria. Oltre a Meazza si accende la stella di Piola.

Finita la guerra a un anno dalla Tragedia di Superga, si riparte nel 1950 in Brasile dove rivince a sorpresa l’Uruguay guidato dai fuoriclasse Ghiggia e Schiaffino per 2 a 1 in finale contro i padroni di casa che la prendono così bene che, tra suicidi e infarti dal dispiacere, ne muoiono quasi un centinaio. E’ la “tragedia del Maracanà”.

Nel 1954 a Berna la riabilitata Germania Ovest, supera l’invincibile Ungheria di Puskas (contro la quale aveva perso 8 a 1 la gara d’esordio). Sotto 2 a 0 dopo otto minuti vinceranno 3 a 2. E’ “il miracolo di Brema” che presto diventerà “lo scandalo di Brema”, i crucchi finiranno tutti all’ospedale con il volto giallo, per il doping assunto.

Nel 1958 vince il Brasile, grazie al diciottenne Pelé, che durante il mondiale si toglie pure la verginità. 5 a 2 in finale alla Svezia di Liedholm, padrona di casa.

Nel 1962 in Cile rivince il Brasile, nonostante Pelé si infortuni dopo la prima partita. Tanto c’è Amarildo e soprattutto Didì, Vavà e Garrincha. In finale è 3 a 1 alla Cecoslovacchia.

Nel 1966 in Inghilterra non può che vincere l’Inghilterra guidata da Bobby Charlton, 4 a 2 alla Germania Ovest favorito del celebre goal fantasma.

Nel 1970 il Brasile del solito Pelé strapazza 4 a 1 un’Italia, stanca e stremata dalla leggendaria semifinale Italiagermaniaquattroatre, è la terza vittoria e vale la conquista definitiva del Trofeo Rimet.

Nel 1974 i tedeschi occidentali vincono in casa per 2 a 1 la finale contro l’Olanda di Crujiff, che incanta il mondo con il suo calcio totale a cui non basterà segnare dopo solo otto secondi dal fischio d’inizio senza far mai toccare il palla agli avversari.

Nel 1978 nell’Argentina di Videla organizza e fa vincere alla propria nazione i “mondiali della vergogna”. In finale gli argentini del capellone Kempes e del caudillo Passarella, hanno la meglio dell’Olanda, priva di Crujiff. La vittoria per la quale si mobiliterà Kissinger per convincere i peruviani a perdere 6 a 0 la gara decisiva alla qualificazione, rilancerà il regime fascista e la recrudescenza verso i desaparecidos.

Nel 1982 in Spagna l’Italia di Bearzot frastornata da scandali e feroci critiche, dopo un primo girone da incubo, mette in scena una capolavoro calcistico, eliminando l’Argentina, e poi, dopo il risveglio di Paolo Rossi, Brasile, Polonia e per 3 a 1 la Germania Ovest in finale.

Nel 1986 si torna in Argentina e rivince l’Argentina che, trascinata tra goal del secolo e mano de dios da Maradona, batte 3 a 2 la Germania Ovest, che perde la sua seconda finale consecutiva.

Nel 1990 la Germania formalmente ancora Ovest, si prende la rivincita: 1 a 0 con rigore inesistente contro l’Argentina. Ma più che la Germania di Matthaus ad avere vinto, è l’Italia ad aver buttato via il mondiale in casa, perdendo in semifinale contro i sudamericani ai penalty.

Nel 1994 negli Usa i rigori decidono addirittura la finale, il peggior Brasile degli ultimi venti anni, Romario e Bebeto a parte, vince il quarto titolo staccando di nuovo l’Italia, arrivata in finale grazie al culo di Sacchi, e i goal di Baggio che sbaglia il rigore decisivo.

Nel 1998 in Francia vince la Francia di Zidane, sul favorito Brasile di Ronaldo, tenuto in campo durante la finale nonostante la crisi epilettica avuta la notte della vigilia. Finisce addirittura 3 a 0.

Nel 2002 in Giappone e Corea Ronaldo in formissima trascina il Brasile che vince 2 a 0 contro la Germania, ancora una volta seconda.

Nel 2006 in Germania l’Italia ripete il miracolo dell’82. Critiche feroci e scandali: gli azzurri di Lippi fanno quadrato. Buffon, Cannavaro e Pirlo prendono per mano la squadra. L’Italia ai rigori supera la favorita Francia, mattatore Materazzi, causa l’1 a 0, pareggia, fa espellere Zidane e segna uno dei cinque rigori.

Nel 2010 in Sudafrica vince la favorita Spagna campione d’Europa in carica, superando in finale a fatica per 1 a 0 l’Olanda – goal di Iniesta allo scadere – completando il triplete con l’europeo del 2012.

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