RidottOperatori si occupa di cinema questa settimana. Tramite il sito Toscana Film Commission vi portiamo in un viaggio del tempo cinematografico: dal 1965 al 2012, ecco tutti i film che, secondo Tfc, sono stati girati a Prato.

1965 – Il primo film di cui si abbia notizia girato in Prato (più precisamente, a Poggio a Caiano) è “Darling” di John Schlesinger (sicuramente più noto per il successivo “Il Maratoneta”, con Dustin Hoffman e Laurence Olivier). Se avete notizia di pellicole ambientate nel pratese precedenti a questa data, segnalatecele. Ammetto di non conoscere affatto quest’opera… ed evidentemente è perchè sono parecchio ignorante, visto che ha vinto ben 3 Premi Oscar, nel ’66. Mi rifaccio coi prossimi due.

1977 – …eh sì, perché del 1977 è nientemeno che “Berlinguer ti voglio bene”, iconico, straordinario, imperdibile film di Bertolucci (Giuseppe, quello bravo, non Bernardo. Ok, sparatemi)  che “scoprì” il genio di Roberto Benigni, fondamentale per la formazione di qualsiasi toscano umano specifico che si rispetti. Ora, Prato city, in effetti, nel film non compare: compaiono però Vergaio, Galciana, Iolo, e molta altra “periferia”, a metà tra l’agreste-rurale e il protoindustrializzato, raccontata benissimo. Ma che ve ne parlo a fare? Se siete lettori di “Pratosfera”, lo avete visto. Giusto? GIUSTO?

1981 – E passiamo da un mito all’altro: dopo Benigni (e Monni, e Sannini, e tutti gli altri che il film portò all’attenzione del grande pubblico, una volta evitata la censura…), Francesco Nuti. Del 1981 è “Ad ovest di Paperino”, scritto e diretto da Alessandro Benvenuti (tratto da un suo libro: “I principi piccioni”… lo sapevate?), e unico film di questa sfilarata che addirittura Prato ce l’ha incorporata nel titolo. Eh sì, perchè contrariamente a quanto pensavo io da piccino (e credo sia un errore che han fatto in tanti non esperti di toponomastica toscana), il “Paperino” di cui si va ad ovest nella storia NON è Donald Duck, ma il quartiere popolare al limitare di Prato Est. Il film è magistralmente interpretato dai Giancattivi, storico trio comico composto appunto dal Nuti e dal Benvenuti + Athina Cenci. Dovunque lei sia e qualsiasi cosa stia facendo, le giunga l’abbraccio e la riconoscenza di RidottOperatori. Per la cronaca, nel film il quartiere di Paperino non compare mai (giustamente, se ne andiamo ad ovest…): ci sono però mille locations sparse per tutto il resto di Prato.

1982 – Ed è del 1982 il film-consacrazione di Francesco Nuti, dove veri protagonisti sono i telai (infidi e pericolosi) e Prato by Night (malinconica ed evocativa)… “Madonna che silenzio c’è stasera” (per la regia di Maurizio Ponzi, ma è davvero un “solo” del Francescone, più che altro). Come per “Berlinguer TVB”, mi pare ridicolo parlare ai Pratesi di questa pellicola… è seminale. Quindi mi limiterò a chieder loro: cosa preferireste? Spostare la chiesa, andare nei’ Macchu Picchu, o vincere ai’ totocalcio?

1996 – Saltati a piedi pari gli anni 80 (evidentemente Prato era impegnata a far altro che cinema, secondo Toscana Film Commission), bisogna aspettare il 1996, e nientemeno che i Fratelli Taviani, per ritrovare la nostra città sul grande schermo. Il film è “Le affinità elettive” e a muoversi sullo sfondo della Villa Medicea di Poggio a Caiano sono Isabelle Huppert (e hai detto scànsati) e Fabrizio Bentivoglio. Il soggetto è ovviamente tratto dall’omonimo romanzo di Goethe, e Prato (e San Miniato, a dir la verità) sostituiscono degnamente l’immaginario naturale germanico di inizio Ottocento. Magie del cinema. E delle location scelte bene.

2007 – E siamo negli anni 2000. Rampanti e controversi. E ipocriti. Ne è prova la storia di questo “Sweet sweet Marja”, del 2007, per la regia di Angelo Frezza, starring Maria Grazia Cucinotta e Adolfo Margiotta (di Olcese & Margiotta, ve li ricordate?), ambientato decisamente a Prato. Il film, storiella tutto sommato innocua a tema cannabis (…sorpresi?), scatenò le ire di alcuni deputati di Forza Italia, che lo tacciarono di mostrare la droga come troppo innocua. Forse non sapevano che ben 7 anni prima era uscito con successo decisamente maggiore “L’erba di Grace”. E vabbè. E pazienza.

2008 – Incredibile ma vero, ma bisogna aspettare il 2008 per il primo film della storia che tratti del rapporto Prato-Cina. E ancora più incredibile che ad accollarsi lo scottante argomento sia un tutto sommato sconosciuto Marco Limberti, con il suo “Cenci in Cina”. Protagonista? Alessandro Paci (sempre più incredibile dite voi?). Il film ovviamente non ha alcuna pretesa storico-ricostruttiva, né tenta alcunchè sul piano socio-economico, cerca solo di far ridere col Made in Prato. E secondo alcuni ci riesce pure. Opinioni sull’opera a parte, sicuramente la città si vede bene, tutta, molta.

2012 – E siamo a fine corsa: Edoardo Gabbriellini ambienta a Montepiano, nel 2012, “Padroni di casa”. Protagonista uno stranissimo terzetto: Valerio Mastandrea, Elio Germano (fin qui nulla di particolare vero?)… e Gianni Morandi. Film passato quasi inosservato (inspiegabilmente, vista la presenza dell’amatissimo Giannone nazionale), racconta di un cantante in ritiro in un angolo di paradiso. E con questa bella immagine ci piace chiudere questo breve excursus. Sperando per il futuro di vedere in giro per la città più troupe e meno truppe.

P.s. Ovviamente da questo elenco sono stati esclusi i film indipendenti. Peccato, perchè John Snellinberg avrebbe sicuramente avuto da dire la sua.