Ricapitolando in maniera sintetica quello che è successo sabato scorso nel parcheggio tra via dei Gobbi e via Filzi:
– un paio di cinesi ubriachi posteggiano in un parcheggio condominiale e, facendo manovra urtano e danneggiano una macchina.
– un paio di italiani s’incazzano perché la faccenda non è la prima volta che capita e scendono per strada a brontolare
– agli italiani si aggiungono rinforzi dal condominio
– qualche media locale riporta che “50 cinesi escono da un ristorante in soccorso ai connazionali”
– una discussione accesa che finisce in rissa, qualche italiano e qualche cinese finiscono al pronto soccorso, chi con i mezzi propri chi con l’ambulanza.

rissaNella foto a vedete un frame di un video che riprende la rissa: si vede che non s’arriva a 50 partecipanti nemmeno se si contasse indistintamente italiani e cinesi.

Commenti a caldo tra cittadini e autorità:
“Utilizzano il nostro parcheggio per andare al ristorante cinese” (caratteristica molto italiana, se ci si pensa bene, segno di grande integrazione, direi).
“Nel ristorante si ubriacano e poi succede quello che succede. Qui non resta che armarsi”
“Episodi inaccettabili, quella zona va riqualificata”
“Scontro violento tra etnie”
“Un serio campanello d’allarme di cui bisogna assolutamente tener conto”.

Conclusioni:

Pestiamoci tutti. Pestiamo un signore che parcheggia sulle strisce, su un posto handicap, scendiamo per strada a pestare i ragazzi che chiaccherano a notte fonda, entriamo in quel locale che fa musica fino a tardi e picchiamo il proprietario, pestiamo quelli che urlano alla posta, quelli che sputano per terra, quelli che si drogano e perché no, quelli che non si drogano. I muratori che iniziano a lavorare davanti casa alle 8, quello dell’Asm che pulisce la strada alle 7, il postino che suona sempre due volte. Quelli che vanno lenti a mettere la roba nella striscia della cassa del supermercato, quelli che ci graffiano l’auto, quelli che ti bucano la ruota della bicicletta.
Pestiamoci tutti, tanto una ragione la si trova sempre.

Insomma, una rissa un po’ troppo gonfiata in un fine settimana di metà luglio fiacco di notizie, in una zona assolutamente di non facile convivenza, chiaro, degenerata sia da una parte che dall’altra (chi va alle mani ha sempre torto, da tutte e due le parti), ma che forse sarebbe successa anche se nel mezzo ci fossero stati tutti italiani.
O forse no, e questa è la cosa più grave.