camminata per gonfienti

Domenica sarà possibile visitare Gonfienti, una delle città etrusche più grandi, mai scoperte fino ad oggi. Una parte del sito archeologico dell’antica città, che comprende oltre diciassette ettari tra il fiume Bisenzio, il torrente Marinella e i monti della Calvana, verrà aperta al pubblico proprio il 5 ottobre a partire dalle ore 15.

Gonfienti venne fondata nel VI secolo avanti Cristo sulla base di un’attenta pianificazione urbanistica, e per 200 anni è stata il centro commerciale dell’Etruria settentrionale. La città poi tornò “alla luce” nel 1996 durante i lavori per l’interporto. A quasi 20 anni dalla scoperta, riapre, anche se solo in parte: “grazie a un finanziamento della Fondazione Cassa di Risparmio di Prato e su interessamento della Provincia di Prato abbiamo potuto eseguire lavori di consolidamento delle strutture di fondazione e sistemazione degli ambienti e della strada, e quindi domenica sarà possibile visitare uno dei complessi residenziali etruschi più importanti mai scoperti (il lotto 14) – spiega l’archeologa della soprintendenza Gabriella Poggesi al Corriere Fiorentino stamattina”. Oltre alla visita, sarà presentata dell’app dedicata al sito archeologico e verrà data la possibilità di vedere alcuni reperti restituiti dagli scavi.

E poi? L’assessore alla cultura Simone Mangani in rappresentanza del Comune di Prato, che patrocinia l’evento di domenica, racconta: “L’idea per adesso è quella una serie di visite legate all’area archeologica di presentazione, aperti alla città e alle scuole per tutto il prossimo mese. Nel frattempo, anche grazie all’accordo con la Regione dei giorni scorsi, il comune inizierà un doppio percorso: quello sul mantenimento dell’area e quello dello sviluppo culturale di Gonfienti”. Sarà da ipotizzare anche una probabile collaborazione con Campi Bisenzio, dato il sindaco Emiliano Fossi oggi sul Corriere commenta l’inaugurazione: “siamo interessati a quello che diventerà l’area di Gonfienti: è un importante polo museale. Credo che campi con il progetto della Rocca Strozzi, abbia tutti i presupposti per essere un centro espositivo etrusco di Alto Livello”.