Sabato 21 alle ore 21 e domenica 22 febbraio alle ore 16 al Teatro Fabbrichino arriva La trilogia dell’attesa, prodotto dal Teatro Vascello di Roma e diretto da Fabiana Iacovilli, uno spettacolo che si compone di tre schetch: Aspettando Nil, già vincitore del Underground Festival a New York nel 2010 e il PlayFestival nel 2013 in Italia, Quando saremo grandi e Hansel e Gretel. Il giorno dopo.
Si tratta di tre storie che parlano del tempo, tre tempi sulla speranza; sulla fiducia cieca e vana nell’amore filiale, nel futuro che non arriva e che, anche se arriva, non cambia niente. Tre favole macabre e infinite sulla fine, la fine tanto attesa.

Prima ci sono le donne di Aspettando Nil – Elisa Bongiovanni e Giada Parlanti – , madre e figlia che aspettano con immotivato entusiasmo un uomo bellissimo, forse una scusa, un motivo per andare avanti e fare ancora qualcosa che abbia un senso, un uomo che arriverà quando saranno pronte, forse mai, forse è già passato senza fermarsi, come fa un po’ la vita, come un’illusione, intanto l’importante è solo aspettare, e finché si aspetta si è davvero vivi.

Poi ci sono i bambini di Quando saremo Grandi, tre vecchi bambini – Simone Barraco, Francesco Zecca e Ramona Nardò – che aspettano ancora di crescere, che c’è tempo ancora per diventare grandi, mentre attendono inchiodati sulle loro sedie la loro mammina smemorata che non è ancora venuta a riprenderli da scuola.

Infine i due fratellini di Hansel e Gretel, il giorno dopo: i fratellini della favola tanto nota, ma un po’ cambiati, troppo più paffuti di come ce li eravamo sempre immaginati, tutta colpa della casa di marzapane, che i due in attesa del papà stanno completamente divorando. E quando questi arriverà, mettendo finalmente fine a questa storia, forse manco li riconoscerà ma se li troverà all’ingresso pronti e coraggiosi a difenderlo dalla povera vecchia strega ormai inerme e agonizzante che dal canto suo non vede l’ora di morire, estenuata dalla perpetua atrocità di vivere sempre lo stesso identico giorno, quello dopo appunto, che ogni giorno finisce e non smette mai di ricominciare. Sulla scena, ad interpretare i due fratellini e il loro papà sono– Elisa Bongiovanni, Marta Meneghetti e Giada Parlanti.

E la fine sarà una fine totale, una fine unica, valida per tutti i disgraziati, abbandonati e disadattati della storia. Un fermo immagine improvviso sulla vita, mentre si era impegnati a fare tutt’altro che morire, un urlo senza sfogo, un respiro senza uscita o, nel peggiore dei casi, la vita stessa che continua senza dare spiegazioni. In attesa soltanto di qualcosa, di qualcuno che doveva arrivare tanto tempo fa e invece non si è ancora visto, un preciso momento che si sarebbe dovuto allora esaurire per dare spazio agli aventi successivi invece di cristallizzarsi e perpetuarsi nella vendetta del mancato adempimento, e così ogni giorno lo stesso sole sorge senza portare nulla ai figli e nulla ai morti, solo luce finta e divertentissima ironia sulla scena quale specchio inaccettabile della vita stessa.