Da domani al 12 luglio Spoleto ospiterà la 58esima edizione del Festival dei 2Mondi.
Il Teatro Metastasio sarà presente con ben 4 produzioni: “Porcile” con la regia di Binasco, “Non Dirlo. Il Vangelo di Marco” di Sandro Veronesi, “Il Mare è blu. Jadasmeeristblau” con Adriana Asti e “Fumo Blu” di Gherardo Vitali Rosati. Una collaborazione con il Festival di Spoleto che si rinnova ormai da diversi anni.

Ecco le schede degli spettacoli

PORCILE

di Pier Paolo Pasolini
regia Valerio Binasco

scene Lorenzo Banci, costumi Sandra Cardini
musiche Arturo Annecchino, luci Roberto Innocenti

personaggi e interpreti:
Padre Mauro Malinverno, Madre Alvia Reale
Julian Francesco Borchi, Ida Elisa Cecilia Langone
Hans-Guenther Franco Ravera, Herdhitze Fulvio Cauteruccio
Maracchione Fabio Mascagni, Servitore di casa Pietro d’Elia

una produzione Teatro Metastasio Stabile della Toscana / Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia con la collaborazione di Spoleto58 Festival dei 2Mondi

“In Porcile la trama si sviluppa nella Germania del dopo nazismo, nel momento in cui la borghesia con il suo modo globalizzante di intendere la democrazia ha preso il Potere e lo gestisce.
Julian, figlio «né ubbidiente né disubbidiente» di una coppia della borghesia tedesca, trova nel porcile paterno un amore ‘diverso’ e ‘non naturale’ che, tuttavia, lui riconosce come scintilla di «vita pura». La passione misteriosa che segna il personaggio fin dal suo ingresso diviene simbolo del disagio di chi non si riconosce nella società coeva, e si rifugia in qualcosa di istintuale ma segreto.
Porcile non fa prigionieri. Condanna tutti, dal primo all’ultimo. Non c’è redenzione, non c’è possibilità di salvezza in questo mondo soggiogato in modo, oramai, antropologico. Non c’è speranza in questo porcile dove tutti mangiano tutto, dove il solo deve essere il tutto”.
Valerio Binasco

NON DIRLO – Il Vangelo di Marco

Monologo di SANDRO VERONESI
tratto dall’omonimo libro pubblicato da Bompiani
una produzione Teatro Metastasio Stabile della Toscana
in collaborazione con Fosforo

“Non dirlo” è l’ordine che Gesù fa seguire a ogni miracolo che compie, la chiave del segreto di personalità che costituisce la trama della sua avventura terrena. Il Vangelo di Marco è il Vangelo d’azione, il primo, il più breve, il più imperscrutabile, quello in cui il segreto non si scioglie nemmeno alla fine. Sandro Veronesi spreme fino all’ultima stilla il succo segreto di questo testo e lo propone al pubblico nella sua scintillante modernità. Scritto a Roma per i romani, il Vangelo di Marco è, nel racconto di Veronesi, una raffinata macchina da conversione, sintonizzata sull’immaginario dei suoi destinatari e per questo più simile ai film di Tarantino che ai testi con i quali gli altri evangelisti raccontano la stessa storia. Osservato con attenzione e ascoltato con abbandono, diventa una miniera di scoperte sorprendenti, che riportano il Cristianesimo alla sua primitiva potenza componendo il ritratto di un enigmatico eroe solitario, il cui sacrificio ancora oggi rappresenta uno sconvolgente paradosso: che ci sia bisogno della morte di un innocente per potersi liberare del proprio nulla.

IL MARE È BLU

Jadasmeeristblau
Canzoni, poesie, teatro
BERTOLT BRECHT/ KURT WEILL con Adriana Asti
direzione musicale ALESSANDRO NIDI
clarinetto Massimo Ferraguti, fisarmonica Nadio Marenco
luci Daniele Nannuzzi
una produzione Teatro Metastasio Stabile della Toscana

L’opera di Bertolt Brecht è un immenso, inquietante, fascinoso e provocatorio diario lirico. Il teatro, la poesia, le canzoni, le schegge, i frammenti, le osservazioni lancinanti sul mondo e l’arte costruiscono una vera e propria biografia letteraria, culturale e sociale della prima metà del Novecento. Lo spettacolo che Adriana Asti dedica al ‘maestro’ vuole essere un omaggio alla sua arte. Uno sguardo sul ‘secolo breve’ tra immani tragedie e nuove concezioni del mondo e dell’umanità. Uno sguardo, quello di Brecht, che sa essere accusatorio verso le miserie e le bassezze umane, ma anche bonario, leggero e pieno di stupore per le piccole e grandi ricchezze che come i susini “forse continueranno a fiorire”. Che sa farsi astrazione pura, tensione luminosa, ma sa anche farsi carne, prosa, divenire voce umanissima. Uno sguardo che, accompagnato dalle note pungenti e rivoluzionarie di uno dei più grandi protagonisti della scena musicale del secolo scorso, quale fu Kurt Weill, diviene un autentico grido umano che apre le porte di un mondo tanto lacerato quanto attuale. In questo spettacolo, perciò, accanto ad alcuni grandi capolavori del maestro tedesco, sarà dato spazio anche a lati meno noti. Non solo, dunque, al poeta dell’impegno, della dimostrazione, dell’allegoria, ma anche a quello della carne, a quello che si mescola fra la gente.

FUMO BLU

di Gherardo Vitali Rosati
con Daniele Bonaiuti, Silvia Frasson
regia Andrea Paciotto
scenografia Lorenzo Banci, costumi Aurora Damanti
luci Roberto Innocenti
aiuto regista, design video e suono Francesco Domenico D’Auria
assistente alla regia in stage e violoncello Lisa Yihwan Lim
una produzione Teatro Metastasio Stabile della Toscana

Uno spaccato nelle vite di due trentenni, alle prese con lavori poco concreti e difficoltà quotidiane. Per raccontare la nostra epoca, Fumo Blu intreccia il passato e il presente di Paolo e Claudia, che provano a vivere di giornalismo e di danza ma sognano maggiori stabilità in casa e sul lavoro. Cresciuti con grandi modelli e ambizioni, ora si scontrano con la realtà e ripensano al loro percorso. Riuscendo a capire qualcosa in più della propria natura. Intrecciando dialoghi e narrazione, il testo fotografa diversi momenti della vita dei due protagonisti. Attimi di leggerezza si alternano con momenti di riflessione, mentre le tragicomiche esperienze del quotidiano lasciano il posto a un sogno ricorrente. Sembra un incubo, ma ha un che di piacevole e invitante, come la vita in cui sono immersi Claudia e Paolo. I due si muovono in una scenografia evocativa, mentre le videoproiezioni che prendono forma su una grande vetrata contribuiscono a suggerire spazi e atmosfere, scandite da musiche e suoni che trasportano i personaggi e il pubblico attraverso i tempi e i luoghi dello spettacolo.

Fumo Blu si è sviluppato grazie a un progetto di Residenza Artistica presso La MaMa Umbria International con una serie di letture sceniche presentate a Spoleto, Firenze e New York (in inglese).