Da 30 a 300 euro è la sanzione che scatterà dal 2 febbraio a chi oserà gettare mozziconi di sigaretta per terra, nei tombini o negli scarichi. Il disegno di legge sulla Green Economy appena pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale contiene un articolo, il 40, che punta dritto dritto al portafoglio dei fumatori meno attenti all’ambiente. Di contro, però, c’è un passaggio della medesima legge – la numero 221 del 28 dicembre 2015 – che al comma 1 del suddetto articolo tende loro la mano, imponendo ai Comuni di provvedere a “installare nelle strade, nei parchi e nei luoghi ad alta aggregazione sociale appositi raccoglitori per i mozziconi dei prodotti da fumo”. E notando la scarsità dei cestini sparsi per le vie di Prato, questo comma dovà diventare per l’Amministrazione una delle cose da fare subito. Ma con quali soldi? Ed è qui che la faccenda si fa interessante.

Guardando da vicino l’articolo in questione, dal titolo “Rifiuti di prodotti da fumo e rifiuti di piccolissime dimensioni” (sì perché in questa normativa è prevista anche una sanzione per chi lascia in giro gomme da masticare, fazzolettini di carta e scontrini) emerge una contraddizione: per finanziare l’installazione dei contenitori e dei cestini e raggiungere così il fine di tutelare l’ambiente, le Amministrazioni potranno finanziarsi col 50 percento dei soldi che incasseranno dalle sanzioni (l’altro 50 va al Ministero), e con lo stesso fondo potranno finanziare anche campagne di informazione e sensibilizzazione per un ambiente più pulito. Questo significa che per i primi tempi i Comuni dovranno sperare di cogliere in flagranza un bel numero di cittadini per potersi permettere di dotare la città di sufficienti contenitori e cestini?

Dal canto suo il Comune di Prato si riserva di saperne di più, sfruttando il tempo che ancora le resta a disposizione: “Studieremo bene la legge e vedremo il da farsi”, ha infatti commentato l’assessore all’ambiente Filippo Alessi.

Ma vediamo cos’altro prevede la legge che apporta al decreto legislativo del 3 aprile 2006, n. 152 le seguenti modificazioni relative all’articolo 232: “Al fine di preservare il decoro urbano dei centri abitati e per limitare gli impatti negativi derivanti dalla dispersione incontrollata nell’ambiente di rifiuti di piccolissime dimensioni, quali anche scontrini, fazzoletti di carta e gomme da masticare, è vietato l’abbandono di tali rifiuti. Chiunque viola il divieto è punito con la sanzione amministrativa pecuniaria da euro 30 a euro 150. Se l’abbandono riguarda i rifiuti di prodotti da fumo, la sanzione amministrativa è aumentata fino al doppio. Il 50 per cento delle somme derivanti dai proventi delle sanzioni amministrative pecuniarie è versato all’entrata del bilancio dello Stato per essere riassegnato a un apposito Fondo istituito presso lo stato di previsione del Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare. Il restante 50 per cento andrà ai Comuni nel cui territorio sono state accertate le relative violazioni ed è destinato a installare i contenitori, ad apposite campagne di informazione da parte degli stessi Comuni, volte a sensibilizzare i consumatori sulle conseguenze nocive per l’ambiente derivanti dall’abbandono dei mozziconi dei prodotti da fumo e dei rifiuti di piccolissime dimensioni, nonché alla pulizia del sistema fognario urbano”.

Dunque dal 2 febbraio Prato potrà o non potrà permettersi più cestini per i piccoli rifiuti e nuovi contenitori ad hoc per gettarci gli inquinanti mozziconi di sigaretta e facilitare i cittadini a rispettare la legge? O si dovrà attendere che le smunte casse comunali vengano rimpinguate dalle sanzioni pecuniarie previste dalla legge?