Siamo davvero in grado di immaginare un mondo senza esseri umani? L’idea che la fine dell’uomo coincida con la sparizione della vita sulla Terra è figlia di una cecità ormai connaturata alla nostra specie, un retaggio antropocentrico che impedisce di cogliere il reale funzionamento della biodiversità.

Accompagnati dal neurobiologo vegetale Stefano Mancuso, primo italiano invitato per un TEDtalk a Oxford, al centro Pecci una conferenza per capire come si potrebbe articolare un’eventuale “era delle piante”.

L’appuntamento è per martedì 21 febbraio alle ore 18.

Un percorso sorprendente che toccherà, tra le altre cose, le modalità di comunicazione dei vegetali, l’ambizioso progetto di un orto galleggiante dove le piante possono crescere senza terra, la curiosa strategia di adattamento del peperoncino. Per approfondire quello che sosteneva più di un secolo fa il naturalista inglese Charles Darwin: “le piante non hanno un cervello, perché sono le loro radici a determinarne il comportamento intelligente”.

Stefano Mancuso è una tra le massime autorità mondiali nel campo della neurobiologia vegetale. Professore associato presso la Facoltà di Agraria dell’Università di Firenze e accademico ordinario dell’Accademia dei Georgofili, dirige il Laboratorio Internazionale di Neurobiologia Vegetale ed è membro fondatore della International Society for Plant Signaling & Behavior. Ha al suo attivo numerosi volumi e più di 250 pubblicazioni scientifiche su riviste internazionali. Nel 2012, invitandolo a Next, “La Repubblica” ha inserito il suo nome nella lista dei 30 italiani destinati a cambiarci la vita.