Verrà inaugurata il prossimo 14 maggio “Il capriccio e la ragione. Eleganze del Settecento Europeo”, la mostra dedicata allo “sviluppo dello stile e del gusto nella cultura artistica del XVIII secolo”, spiega la presentazione.

Una mostra che sancisce anche la collaborazione del Museo del Tessuto con alcune tra le più prestigiose istituzioni museali fiorentine come il Museo della moda e del costume delle Gallerie degli Uffizi, il Museo Stibbert di Firenze e, tra le altre, il Museo Studio del Tessuto della Fondazione Ratti di Como. Una collaborazione che ha “permesso – si legge ancora – la costruzione di un percorso espositivo unico ed inedito su un secolo così ricco e complesso come il Settecento”.

La mostra

Oltre 100 reperti tra tessuti, capi d’abbigliamento femminili e maschili, porcellane, accessori moda, dipinti e incisioni – si legge nella nota inviata ai giornali – raccontano e motivano i continui e significativi passaggi di stile che si susseguono in questo periodo storico, dall’esotismo ai “capricci” compositivi della prima metà del secolo fino alle forme classiche austere dell’ornato neoclassico”.

“I rari capi d’abbigliamento maschili e femminili provenienti dal Museo della moda e del costume delle Gallerie degli Uffizi – continua la presentazione – raccontano la significativa trasformazione delle fogge di questo secolo: dai generosi volumi della robe à la français alla loro riduzione nella robe à la polonaise fino alla citazione classicista della robe en chemise. Un passaggio di forme che nell’abbigliamento segue fedelmente lo sviluppo culturale e sociale del tempo: dai fasti della corte francese alle comodità dello stile di campagna della nobiltà inglese degli ultimi decenni del secolo”.

“I tessuti operati in seta e preziosi filati metallici del Museo del Tessuto di Prato e del Museo Studio del Tessuto della Fondazione Ratti di Como dialogano con i preziosi gilet e le pregiate porcellane di manifattura cinese, Ginori e Sèvres di quello scrigno di tesori che è il Museo Stibbert di Firenze – si legge ancora – custode di un patrimonio di oltre 50.000 oggetti tra costumi, armi e armature, arazzi, oggetti di arredo e di arte applicata”.

“Un’ altra peculiarità della nuova mostra del Museo del Tessuto sarà “l’accostamento tra alcuni tessuti del Museo del Tessuto di Prato e un gilet maschile del Museo Stibbert di Firenze – spiega la presentazione nell’evidenziare l’interesse del secolo per l’animalier, un gusto sicuramente veicolato dall’affermarsi del mito del buon selvaggio, cioè della riscoperta della dimensione naturale dell’uomo e del bisogno di rappresentarla anche nell’abbigliamento”.

Dalla Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze proviene un nucleo di volumi di argomento diverso, databili dalla seconda metà del XVII alla fine del XVIII secolo, fondamentali per comprendere la nascita e lo sviluppo dei diversi filoni stilistici che attraversano il secolo – prosegue la nota – dai repertori di motivi decorativi presenti nei volumi sulle ambascerie delle Compagnie delle Indie in Cina e Giappone, alla rappresentazione delle creazioni di oggetti di arte applicata di stile rocaille, fino alle incisioni con soggetti archeologici che avranno un enorme ricaduta nella nascita e sviluppo del gusto neoclassico, affermatosi nel seconda metà del secolo. In questo contesto si collocano – tra i complementi di abbigliamento appartenenti al Museo Stibbert – una curiosa serie di bottoni cameo in vetro e in porcellana con soggetti classici ripresi dai maggiori capolavori dell’arte greco romana, prodotti dalla manifattura inglese di Wedgwood nell’ultimo quarto del Settecento”.

Dal Museo Salvatore Ferragamo arriverà invece un nucleo di calzature del XVIII secolo che rappresentano il nucleo storico della collezione avviata dallo stesso Salvatore come archivio di studio per le sue straordinarie creazioni.

“Quadri provenienti dal Museo di Palazzo Pretorio di Prato e dalle gallerie antiquarie fiorentine Eredi Antonio Esposito – Galleria Antiquaria, Collezione Giovanni Pratesi, Tornabuoni Arte – rappresentano una panoramica significativa di autori europei e soprattutto di soggetti che dialogano con i motivi decorativi rappresentati nei tessili: dalla pittura di genere ai cosiddetti capricci, dalle nature morte di fiori e frutta ai paesaggi animati da scenette popolari o da antiche rovine della classicità.

Orari
martedì – giovedì: 10 – 15, venerdì e sabato: 10 – 19, domenica: 15 – 19. Chiusura: lunedì.

Biglietto ingresso, cumulativo con l’ingresso al museo
Ingresso intero: 7 euro
Ingresso ridotto: 5 euro