quasi niente
Foto Luca Del Pia

Da martedì 6 a domenica 11 novembre al Teatro Fabbricone arriva “Quasi Niente”, un nuovo spettacolo di Daria Deflorian e Antonio Tagliarini che si ispira all’immaginario di “Il Deserto Rosso” di Michelangelo Antonioni. Spettacoli feriali 20,45, sabato alle 19,30 e domenica alle 16,30. Biglietti da 12 a 17 euro.

In “Quasi niente”, che è una coproduzione internazionale cui partecipa il Teatro Metastasio di Prato insieme a grandi teatri e festival nazionali e europei, gli autori scompongono “la solitudine alienante cui la società costringe la sua protagonista Giuliana per riflettere sulla parabola di disagio che ha precluso all’individuo ogni possibilità salvifica di inventiva”, spiega la nota.

In scena tre donne e due uomini (accanto al duo: Monica Piseddu, Francesca Cuttica e Benno Steinegger) lavorano attorno alla figura di Giuliana, moglie e madre, interpretata nel film da una giovane Monica Vitti.

“Come se fossimo tutti Giuliana e nello stesso tempo nessuno fosse più lei – spiegano gli autori nella scheda dello spettacolo – Più che essere ammalati in quanto individui, lo siamo come società e senza quel margine di immaginazione (“dietro al nostro fantasticare c’è il mondo intero” poteva scrivere Antonioni a Mark Rothko in una lettera) che rende Giuliana la figura più vera, più singolare, più viva del film. Ora siamo in un mondo che sembra aver perfettamente compiuto quella parabola di disagio, rendendola addirittura positiva e insuperabile. Il mondo che un giovane teorico della cultura, Mark Fisher, ha definito del “realismo capitalista”. Un realismo che non è come gli altri: è un realismo integrale, senza porte e senza finestre, che ha preventivamente escluso ogni altra visione del mondo, sussunto ogni passato, ipotecato ogni futuro. Ma è proprio questa la scommessa marginale del teatro: continuare a far intravedere il “mondo intero” dietro un impotente fantasticare e i limiti di “questo mondo” dietro la potenza con cui schiaccia i singoli”.