recuperiamoci
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Il contratto di affitto è firmato e i lavori cominceranno la prossima settimana per concludersi con l’inaugurazione prevista nel mese di dicembre. L’associazione Recuperiamoci ha trovato casa in un vecchio lanificio e con esso l’opportunità di una sistemazione stabile dove organizzare le proprie attività e i propri laboratori dedicati all’economia circolare.

Un’attività che si è modificata nel tempo, da quando l’associazione sbarcò in via Pier Cironi, ma che ha continuato la ricerca e la sperimentazione intorno ai temi cari del riciclo e del riuso come testimonia anche l’attività di recupero nella sede provvisoria di via Rubieri 43, dove anche nel mese di novembre ogni sabato mattina (10-13) le porte di Recuperiamoci si apriranno per mettere in mostra quanto recuperato nei giorni precedenti.

«Ogni settimana ci chiamano per svuotare tre o quattro soffitte o cantine, così c’è sempre qualcosa di nuovo su cui lavorare – racconta Paolo Massenzi – la nostra filosofia mira al recupero e al riuso, niente viene lasciato al caso. Se qualcosa può avere ancora una funzione, lo prendiamo e lo mettiamo a posto insieme agli artigiani che ci stanno vicini. Sappiamo che potrà sempre tornare utile a qualcuno».

La nuova sede è stata cercata a lungo e vi confluirà tutto il materiale recuperato negli anni. Sono tonnellate mobili e complementi d’arredo, biciclette, elettrodomestici, giocattoli e tanti altri oggetti magari vecchi, magari usati, ma sempre in buone condizioni e capaci di svolgere la loro funzione. Soprattutto permetterà all’associazione di sviluppare ancora di più i propri progetti che vanno dall’economia circolare all’inclusione.

«I lavori nella nuova sede cominceranno la prossima settimana e speriamo di concluderli il mese prossimo, in tempo per fare l’inaugurazione nel mese di dicembre – prosegue Massenzi – La nuova sede sarà divisa in due zone: una sarà quella espositiva, dove troverà posto tutto il materiale recuperato. L’altra sarà invece una zona laboratorio, dove lavoreremo noi ma dove vorremmo ospitare artisti e artigiani per qualcosa di simile a un coworking creativo e dove riuscire a installare anche una stampante 3D”.

I progetti in cantiere per la nuova sede sono molti e verranno rivelati piano piano nelle prossime settimane. Non cambia invece lo spirito con cui vengono portati avanti.

«Dare nuova vita agli scarti è un messaggio positivo e inclusivo – conclude Massenzi – ed è con questo spirito che vogliamo portare avanti le nostre attività, costruendo e recuperando cose belle».