Nel giorno in cui dovevano riaprire le scuole, l’associazione studentesca La Piazza degli Studenti si esprime sulle scelte del governo. “Crediamo sia doveroso dire la nostra in merito alle ultime decisioni del Governo sulla riapertura. A due giorni dall’inizio delle lezioni, la riapertura delle scuole è stata posticipata di altri quattro giorni, e le promesse sono state ancora una volta disattese. Sui giornali si è parlato di “compromesso”, ma noi vogliamo dire basta a compromessi al ribasso sulla scuola pubblica” – spiega Niccolò Sanesi, neoeletto Presidente della Consulta provinciale e membro del coordinamento dell’Associazione – “non sono risultati sufficienti i dati epidemiologici delle scuole dell’infanzia, della primaria e della secondaria di primo grado, che non hanno rilevato maggiori indici di contagio rispetto alla popolazione generale. È stato molto più facile scegliere di sacrificare il nostro percorso formativo, anziché investire risorse sull’edilizia scolastica e cercare spazi utili alla didattica in presenza e svolta in sicurezza. Non c’è stata neanche cura, durante l’estate, di garantire con lungimiranza un servizio di trasporto pubblico di qualità e in sicurezza per noi studenti e studentesse. È stato più  semplice scegliere la strada della didattica a distanza, senza curarsi delle disparità, delle situazioni di sovraffollamento domestico, del digital divide, che ancora colpisce intere fasce di popolazione studentesca in tutta Italia.

Gli fa eco Niccolò Ghelardini, un altro dei coordinatori dell’associazione, Ex Rappresentante di Istituto del Gramsci – Keynes: “Il Governo ha scelto di lasciare sola una generazione per mesi chiusa in casa, priva della propria dimensione formativa e sociale in una fase fondamentale per lo sviluppo dell’individuo. 

Molti studenti e studentesse saranno penalizzatə da tutto questo. Pensiamo a chi vive una situazione familiare ed economica difficile, a coloro che sono esclusə dalla didattica a distanza, a chi vive un disagio, a chi non ha i mezzi per studiare individualmente.A loro va il nostro pensiero, ma soprattutto il nostro impegno. 

Non vogliamo più compromessi al ribasso. Vogliamo un Paese in cui la scuola sia il primo punto su cui investire. Vogliamo che la scuola sia il fulcro di un dibattito serio che non si riduca all’efficacia o meno dei banchi-singoli. Vogliamo che il sapere sia il primo strumento di emancipazione per tuttə. E per questo abbiamo bisogno di investimenti coraggiosi sugli spazi scolastici, su una didattica alternativa e inclusiva, sul digitale, su una scuola aperta dal punto di vista strutturale e sociale. 

Quello che vogliamo è un compromesso al rialzo, e che, nel trovarlo, vengano coinvolte quelle persone che la scuola la vivono.  E’ proprio questo” – conclude Ghelardini – “che stiamo organizzando un momento aperto per elaborare un documento sulla ripartenza che vogliamo, che meritiamo, che coinvolga gli organi di rappresentanza studentesca, le famiglie, i e le docenti, il personale ATA e tutta la comunità scolastica. Perché pretendiamo un futuro diverso, e perché noi vogliamo esserne protagonisti.” 

La Piazza degli Studenti è un’associazione studentesca che “ha l’obiettivo di dar voce a tutte quelle studentesse e a tutti quegli studenti che credono che la Scuola abbia un ruolo cardine per la nostra democrazia e che vogliono rendersi partecipi di quel processo di riforma e miglioramento del sistema scolastico affinché questa possa davvero essere accessibile, equo, inclusivo, sostenibile”.