Anche a Prato l’8 marzo significa sciopero. Militanti nell’Assemblea Sulla Stessa Barca, il Collettivo Queer Riot, la Fisac CGIL di Prato, il Partito dei Carc, Priorità alla Scuola Prato e la Rete degli Studenti Medi Prato, Rifondazione Comunista Prato, Toscana a Sinistra Prato e altri ancora scendono in piazza in adesione allo sciopero che dal 2017 coinvolge ogni anni circa 70 paesi nel mondo.

“L’adesione allo sciopero Globale Femminista e Transfemminista serve anche a rendere la popolazione più consapevole. Verranno fatti dei volantinaggi dalle 8 al Serraglio, dalle 11 al Nuovo Ospedale e dalle 14,30 alla biblioteca Lazzerini e un flash mob alle 18 in Piazza del Comune al quale invitiamo tutte e tutti”, dicono gli organizzatori.

“Ci sono delle lotte che sono trasversali, e che vanno fatte perché è doveroso nei confronti di tutte le donne – si legge in una nota inviata dalla Fisac Cgil – Quelle che nel 2020 hanno perso il lavoro, solo a dicembre il 98% sul totale dei posti persi, quelle che tra maggio e luglio del 2020 hanno fruito del 90% dei congedi covid, quelli con lo stipendio al 50%, quelle che lavorano nei settori dove il rischio pandemico è maggiore: le imprese di pulizie, la grande distribuzione organizzata, la scuola, la sanità pubblica e privata, ma anche i servizi essenziali come le poste e gli sportelli bancari”.

Anche a Prato, come già denunciato dalla CGIL territoriale, la crisi pandemica ha esagerbato i problemi ma anche le disparità. “Dai dati INAIL emerge che sono a maggioranza in carico alle donne infortuni, cassa integrazione, salari bassi e disoccupazione.

“La nostra società è intrisa di maschilismo neanche troppo strisciante – si legge nella nota – Basta accendere la televisione o leggere un giornale per avere le prove di quanto le donne siano discriminate, a partire dall’educazione nei primi anni di età, passando per l’accesso al lavoro, l’accesso all’aborto libero e gratuito e ai consultori che, anche dove presenti, non sono pronti ad accogliere le donne ed aiutarle ad affrontare i loro problemi, soprattutto se si tratta di soggettività LGBTQIA* e non binarie, arrivando alla totale assenza di una salute e sicurezza di genere nei posti di lavoro e, ultimo ma non meno importante, il tema delle migranti”.

Ecco cosa chiedono i manifestanti allo sciopero:
– Vogliamo che sia garantito il diritto alla salute pubblica e all’istruzione pubblica;
– Vogliamo accesso libero e gratuito all’aborto;
– Vogliamo consultori pubblici in grado di accogliere anche la domanda di soggettività LGBTQIA* e non binarie;
– Rifiutiamo qualsiasi tentativo di green, pink e rainbow washing atto a giustificare l’incapacità di uscire dalla crisi planetaria, causata dal capitalismo;
– Non accettiamo che le migranti si trovino continuamente a dover decidere tra essere sfruttatə o clandestinə;
– Chiediamo supporto alle lavoratrici e ai lavoratori, la proroga del blocco dei licenziamenti e il miglioramento e il rispetto dei protocolli anticontagio, nonché la proroga del blocco degli sfratti;
– Chiediamo iniziative concrete a sostegno dell’eliminazione di ogni violenza di genere.