I progetti dedicati alla forestazione urbana e all’economia circolare di Prato saranno presenti alla seconda edizione di “Countless Cities – People live here”, la Biennale di Favara (Agrigento) dedicata alle città del mondo.

“Countless Cities” ha appena vinto lo Human City Design Awards come esperienza esemplare per la sua capacità di raccontare la contemporaneità e fino al 16 gennaio 2022 metterà in mostra 19 tra le esperienza più innovative di altrettante città, “selezionate – si legge nella nota – in base a progetti e politiche innovative nei settori di: abitare solidale, mestieri artigianali, circolarità economica e forestazione”.

“Le Città sono il luogo dove si gioca il presente e il futuro dell’umanità – spiegano gli organizzatori dell’evento – ma come si fa a coinvolgere in un processo di lungo termine il maggior numero di cittadini e le autorità pubbliche? Quali sono gli strumenti che possono facilitare sperimentazioni per la valorizzazione di spazi sottoutilizzati o migliorare la qualità degli spazi pubblici?”

A questa domanda l’amministrazione comunale di Prato risponde portando due dei suoi progetti più innovativi: Prato Circular City e Prato Forest City, che saranno raccontati a Countless Cities grazie a pannelli informativi bilingue, pubblicazioni dedicate a questi temi e produzioni video: le pillole del “lessico vegetale” per spiegare l’abc della forestazione, un video di “terapia forestale” per mostrare il benessere che nasce dall’immersione nel verde, alcune buone pratiche di riuso degli edifici industriali riconvertiti ad uso civile e culturale, il riuso delle acque industriali. Questo in un momento nel quale a Prato sta andando avanti sia l’iter per avviare i lavori dei grandi progetti pilota di forestazione, passati da tre a quattro, che i laboratori online per coinvolgere cittadini e scuole, grazie a video e toolkit cartacei e digitali.

Prato Forest City è un progetto che nasce da Prato Urban Jungle, il progetto di realizzazione della prima “giungla urbana” al mondo promosso da Comune di Prato, in partnership con PNAT di Stefano Mancuso e Stefano Boeri Architetti per la parte di progettazione dei siti pilota, e finanziato dall’Unione Europea nell’ambito del programma Urban Innovative Actions. L’obiettivo è quello di mettere in campo una serie di azioni finalizzate a rinnovare le aree di Prato che presentano maggiore criticità sociale, produttiva e ambientale, in modo sostenibile e inclusivo, sviluppando spazi ad alta densità di verde, le cosiddette “giungle urbane”. Co-disegnate insieme ai cittadini, le giungle vedranno presto la luce in quattro siti pilota: la sede di Consiag ESTRA, gli edifici di edilizia residenziale pubblica EPP di via Turchia, il Mercato coperto del Macrolotto Zero, e l’Urban Farming e Food Park di San Giusto. Al mercato coperto del Macrolotto Zero sarà realizzata anche la “fabbrica dell’aria”, un sistema di ricambio dell’aria basato sulle piante, ideato e brevettato dalla start-up PNAT fondata dal neurobiologo vegetale Stefano Mancuso. Oltre a questi interventi, verrà realizzato un monitoraggio dei principali parametri ambientali di qualità dell’aria da parte dell’Istituto di BioEconomia CNR-IBE, che per misurare gli effetti delle Giungle Urbane nella loro funzione di NBS (Nature Based Solutions) installerà una serie di centraline di propria ideazione denominate AIRQino. Iniziative di consapevolezza ambientale sono invece portate avanti da Legambiente, con la produzione di toolkit per scuole e cittadini, incontri e webinar. Le iniziative di promozione di un uso più sostenibile dell’ambiente vengono realizzate da GreenApes, tramite una app che premierà, grazie ad accordi con commercio e grande distribuzione, i comportamenti virtuosi dei cittadini. Infine per la gestione del verde e l’implementazione del piano forestazione urbana sarà realizzata in collaborazione con Treedom una piattaforma digitale che guiderà lo sviluppo inclusivo del verde urbano nel Comune di Prato.

“Prato Circular City” è invece il progetto che, sulla scia del Patto di Amsterdam adottato dall’Unione Europea nel 2016 e degli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 dell’ONU, è promosso dal Comune di Prato per favorire la transizione della città verso l’economia circolare. Si tratta di uno Smart Living Lab, ovvero una serie di tavoli di lavoro permanenti che vedono a confronto amministrazione, aziende di pubblici servizi, associazioni di categoria ed imprese, intorno a 4 temi principali dell’economia circolare in relazione alle peculiarità della città di Prato: il distretto Tessile & Abbigliamento, la gestione delle risorse urbane, il consumo circolare e i sistemi agricoli urbani sostenibili, oltre ad un tema trasversale, la governance. Obiettivo dei tavoli di lavoro quello di migliorare i modelli di business, favorire la nascita di buone pratiche e la riduzione degli sprechi, ma anche fare emergere proposte da portare all’attenzione del legislatore nazionale per modificare il quadro normativo nell’ottica di sostenere l’economia circolare.

«La città di Prato, che lavora già da anni sui temi della transizione ecologica e dell’economia circolare resi ora di urgente attualità dal Covid 19, dimostra, con la sua esperienza, che lo sviluppo economico può essere programmato all’insegna della sostenibilità, in ogni suo aspetto. Con i suoi 195.089 abitanti – spiega Valerio Barberis, assessore all’urbanistica – Prato è infatti la seconda città della Toscana e la terza dell’Italia Centrale per numero residenti, una delle città col più alto tasso di immigrazione in Italia fin dagli anni ‘50 del secolo scorso, ma anche uno dei centri produttivi più attivi: il suo distretto tessile con oltre 3.500 imprese tessili che rappresentano circa il 3% della produzione tessile europea e oltre 4.000 di abbigliamento, dà lavoro a circa 33.000 persone. Qui i concetti di recupero, riciclo, riuso sono associati da sempre alla virtuosità del distretto tessile, anticipando di decenni gli attuali orientamenti globali sulla Green Economy. Già da alcuni anni l’amministrazione comunale lavora insieme al mondo della ricerca universitaria, delle associazioni di categoria, delle imprese, per una prospettiva di Sviluppo Sostenibile, come prerogativa strategica su cui concentrare la programmazione e verso la quale far convergere le azioni sia del comparto pubblico che di quello privato. Un’esperienza, quella di Prato, che dimostra che la transizione ecologica e la circolarità sono possibili».

Il padiglione di Prato è curato da Valerio Barberis, Andrea Bartoli, Corinna Del Bianco Studio. All’allestimento del padiglione hanno collaborato Flod.it e Manifattura Maiano spa