pierfrancesco riccio

Martedì 7 settembre alle 18, il salone consiliare di Prato ospiterà la presentazione del volume ricavato dal diario del pratese Pierfrancesco Riccio, che fu precettore e maggiordomo di Cosimo De’ Medici.

Curato dalle studiose Veronica Vestri e Veronica Bartoletti, dal diario è nato un volume dal titolo “Un diario del Cinquecento fiorentino: il Memoriale di Pierfrancesco Riccio, Maggiordomo di Cosimo I de’ Medici”. Il volume sarà presentato, oltre che dalle autrici, anche dal direttore dei Musei Diocesani Claudio Cerretelli e dalla conservatrice di Palazzo Pretorio Rita Iacopino. Per partecipare alla presentazione è necessario prenotarsi contattando:
340 5101749 o [email protected] ed essere in possesso del Green Pass.

Il Maggiordomo dei Medici

Pierfrancesco Riccio (1501-1564), fu un uomo colto ed intellettuale nella vita politica e sociale dell’epoca. Fu una figura estremamente importante per Cosimo De’ Medici, specialmente nei suoi anni da neonato Duca della Toscana. Di lui oggi resta il suo diario: un libro in pelle con decorazioni a punteruolo di circa 144 carte, in cui annotò soprattutto pagamenti ad artisti, lettere politiche e memorie legate al governo cosimiano.

“Per comprendere meglio l’importanza ed il rilievo della figura di Riccio possiamo dire che nel 1525 era già presente nella casa di Giovanni dalle Bande Nere e Maria Salviati – si legge nella presentazione – La donna, rimasta vedova, affidò l’educazione e gli insegnamenti culturali e politici dell’allora piccolo Cosimo proprio a Riccio. Dal marzo del 1545, Cosimo lo volle come primo maggiordomo ed estese la sua importanza fino ad amministratore delle tenute medicee, organizzatore degli scambi postali del nuovo stato, supervisore di missioni politiche e militare. Nel primo periodo del suo governo, Cosimo affidò a Riccio la supervisione di pittori, scultori e artisti impegnati nelle committenze che il giovane Duca affidava per decorare le proprie residenze private. Con l’affermarsi del Granducato, tuttavia, e la raggiunta individuale di indipendenza politica e personale affermata da Cosimo, il maggiordomo iniziò lentamente ad allontanarsi dal ruolo”.

Le autrici

Veronica Vestri

Laureata in storia medievale e diplomatasi presso Scuola di Archivistica dell’Archivio di Stato di Firenze e laureata alla Scuola Triennale dell’Archivio Segreto Vaticano, ha collaborato anche con l’Archivio di Stato di Firenze. Ha curato l’edizione del Memoriale della costruzione degli Uffizi, il Diario di Bonaccorso Pitti, l’edizione della costruzione e decorazione del Salone dei Cinquecento e infine il testamento di Anna Maria Luisa dei Medici.
Tutt’ora segretaria della Deputazione di Storia Patria per la Toscana.

Veronica Bartoletti

Laureata in Conservazione dei Beni Culturali, ha conseguito successivamente un Dottorato di Ricerca Internazionale in Studi sulla Rappresentazione Visiva presso l’Università di Siena.
Ha scritto il volume “I nostri Tabernacoli”, “Prato” e “La Vergine”. Occupa anni di studio sulla reliquia della Sacra Cintola.
Attualmente presidente dell’Associazione culturale ArteMìa, e vicepresidente della Cooperativa Pratocultura.