film in programmazione
immagine tratta da YouTube

Cinema Terminale

“Gli Stati Uniti contro Billie Holyday” di Lee Daniels, con Andra Day, Garrett Hedlund.
Negli anni Quaranta l’icona della musica jazz Billie Holiday collezionava successi in tutto il mondo, mentre il governo federale statunitense decideva di trasformare la Holiday nel capro espiatorio di una dura battaglia contro la droga prendendo di mira la sua fragile e complicata vita. Il fine ultimo delle azioni intraprese contro la cantante era impedirle di eseguire la sua ballata “Strange fruit”, canzone di denuncia contro i linciaggi del governo degli U.S.A. e contributo essenziale per il movimento per i diritti civili.

Giovedì 5 maggio: ore 18,30
Giovedì 5 maggio: ore 21,15 versione originale sottotitolata
Venerdì 6 maggio: ore 18,30 e 21,15
Sabato 7 maggio: ore 18,30 e 21,15
Domenica 8 maggio: ore 16, 18,30 e 21,15
Mercoledì 11 maggio: ore 18,30 e 21,15

“Zog” di Max Lang e Daniel Snaddon e “Il topo brigante” di Jeroen Jaspaert.

“Zog”: Zog è il drago più perspicace della Dragon School, ma anche il più incline a cacciarsi nei guai. Fortunatamente, una fanciulla misteriosa è sempre pronta a medicare i suoi lividi. La ragazza dovrà aiutare Zog a superare la dura prova che lo attende: catturare una principessa e vincere l’agognata stella d’oro.
“Il topo brigante”: La vita non è semplice per gli altri animali a causa di un avido topo che attraversa in lungo e in largo il bosco rubando tutto il loro cibo. Ghiotto di panini, biscotti e ogni cosa dolce, il roditore non si ferma davanti a nulla pur di saziare la sua fame. Il brigante avrà finalmente la sua meritata punizione, grazie all’intervento di un’anatra molto furba.

Proiezione unica, domenica 8 maggio ore 10,30. I film fanno parte della rassegna “Cinefilante”.

“La macchina delle immagini di Alfredo C.” di Roland Sejko, con Pietro De Silva.
1944: un operatore cinematografico per l’Istituto Luce in Albania ripristina una vecchia moviola, riassembla un proiettore e riporta alla luce le preziose immagini raccolte tra il ’39 e il ’43. Sarà presente il regista. Introduce: Filippo Bardazzi.
Il documentario fa parte della rassegna “Storie di cinema. Quattro documentari sull’Italia in pellicola”.

Proiezione unica: martedì 10 maggio, ore 21,15.

I biglietti per il cinema Terminale sono in vendita anche online.

Cinema Eden

“Il sesso degli angeli” di Leonardo Pieraccioni, con Leonardo Pieraccioni e Sabrina Ferilli
Don Simone, un prete di una chiesa in difficoltà che eredita un’attività commerciale in Svizzera solo per scoprire che si tratta del bordello gestito da Lena, interpretata da Sabrina Ferilli. Per Don Simone, già in difficoltà con la propria fede, si apriranno una serie di questioni difficili.

Orari: 17, 19 e 21.

“Downtown Abbey 2: Una nuova era” di Simon Curtis, con con Hugh Bonneville, Laura Carmichael, Jim Carter, Brendan Coyle, Julian Fellowes.
La contessa di Grantham, Violet Crowley, gira la proprietà di una villa in riva al mare alla nipote Sybbie: la moglie del conte francese che ha deciso di lasciarle la proprietà sembra decisa a impugnare il testamento, ma la famiglia Crowley vi si trasferisce su invito del figlio del conte stesso, incline a rispettare la volontà del padre. A Downtown Abbey, infatti, si girerà un film ed è meglio che vi rimangano solo i domestici.

Orari: 17 e 20,45.

“Settembre” di Giulia Steigerwalt, con Fabrizio Bentivoglio, Barbara Ronchi, Thony, Andrea Sartoretti, Tesa Litvan.
Francesca è in crisi con suo marito Alberto da tempo, e ne parla con la sua amica Debora, a sua volta in crisi con suo marito, Marco. Sergio, figlio di Francesca, da lezioni di sesso a Maria, una ragazzina alle prime esperienze, che condivide tutto con l’amica Simona. Guglielmo ginecologo di Francesca, frequenta Ana, una giovane sex worker croata che si innamora del panettiere Matteo. Tutti i loro destini dono destinati a incrociarsi e a cambiare le loro vite.

Orari: 17, 19 e 21.

Centro Pecci Cinema

Giovedì 5 maggio
Ore 21,15: “Bad roads – Le strade del Donbass”, versione originale sottotitolata

Venerdì 6 maggio
Ore 17: “Bad roads – Le strade del Donbass”, versione originale sottotitolata   
Ore 19: “Tromperie – Inganno” versione originale sottotitolata
Ore 21,15: “Il Decameron”

Sabato 7 maggio
Ore 11: “Troppo cattivi”
Ore 15: “Troppo cattivi”
Ore 17: “Il Decameron”
Ore 19,15: “Il servo”, versione originale sottotitolata
Ore 21,30: “Bad roads – Le strade del Donbass”, versione originale sottotitolata

Domenica 8 maggio
Ore 11: “Il servo”, versione originale sottotitolata
Ore 15: “Troppo cattivi”
Ore 17: “Tromperie – Inganno”
Ore 19: “Bad roads – Le strade del Donbass”, versione originale sottotitolata
Ore 21: “Il servo”, versione originale sottotitolata

Mercoledì 11 maggio
Ore 17: “Il Decameron”
Ore 19,15: “Il servo”, versione originale sottotitolata
Ore 21,30: “Tromperie – Inganno” versione originale sottotitolata

Ingresso: intero 7 euro, ridotto 5 euro. I biglietti sono in vendita anche online.
Ingresso con mascherina FFP2

Bad Roads – Le strade del Donbass di Natalya Vorozhbit, con Igor Koltovskyy, Andrey Lelyukh, Anna Zhurakovskaya
Quattro storie ambientate lungo le strade del Donbass, durante la guerra. Non ci sono luoghi sicuri e nessuno riesce a dare un senso a ciò che sta accadendo. Sebbene intrappolati nel caos, alcuni riescono lo stesso a esercitare la loro autorità sugli altri. Tuttavia, in questo mondo dove il domani potrebbe non arrivare mai, non tutti sono indifesi e infelici. Anche per le vittime più innocenti può arrivare il turno di prendere il controllo della situazione. Il film fa parte della rassegna dedicata al cinema ucraino sul Donbass.

“Tromperie – Inganno” di Arnaud Desplechin, con Denis Podalydès, Léa Seydoux, Emmanuelle Devos
Siamo a Londra nel 1987. Undici capitoli, un epilogo. Uno scrittore di cinquant’anni, ebreo americano, sposato, famoso, vive una storia clandestina con una donna di 34 anni dal matrimonio infelice. L’uomo, Philip, annota tutto su un quaderno che diventa diario di memoria, scrittura terapeutica e, forse, il romanzo che scriverà. 

Il Decameron” di Pier Paolo Pasolini, con Franco Citti, Ninetto Davoli, Angela Luce, Silvana Mangano, Pier Paolo Pasolini
Contro un presente di conformismo e massificazione che gli ispirava disgusto, Pasolini reagì rievocando il mito di un passato popolare, dominato dalla carnalità e da un eros incorrotto. Per il primo film della Trilogia della vita, si ispirò a nove racconti di Boccaccio, calandoli a Napoli e privilegiando i temi dell’erotismo, della morte e dell’inganno. L’umorismo beffardo e verace che percorre il film come un esorcismo, non cancella, infatti, una tinta ferale che si insinua nel tessuto delle storie, sempre dominate dalla densità materica di ambienti, oggetti e corpi. Lo stesso Pasolini interpreta il proprio autoritratto nel ruolo del “miglior discepolo di Giotto”.

“Troppo cattivi”  di Pierre Perifel. Animazione per bambini
Sono astuti, spavaldi, intelligenti, sono anche cattivi, ma “molto bravi ad esserlo”. Sono Mr Wolf, il George Clooney della banda, Mr Snake, il più perfido, Shark, genio del travestimento, Piranha, tutto denti e gonfi muscoli, e Miss Tarantula, per gli amici Webs, hacker di piccole dimensioni e grande cervello. Tutto quello che chiedono è continuare a rubare e a farla franca, per scappare su un’auto da corsa e godersi le loro facce al telegiornale, seduti comodamente sul divano del loro covo segreto. Ma l’arrivo della governatrice Foxington cambia tutto. Questa volta, se i Troppo Cattivi vogliono sfuggire alla cattura non hanno altra possibilità che fingersi troppi buoni, per vincere il Premio del Buon Samaritano e rubare finalmente l’agognato Delfino d’oro.

“Il Servo” di Joseph Losey, con Dirk Bogarde, Sarah Miles, Wendy Craig
Dal romanzo di Robin Maugham, il primo capitolo della collaborazione tra Losey e Harold Pinter. Un duello psicologico servo-padrone allestito con abbondanza di grandangoli e profondità di campo. L’universo della casa-prigione, dove il servo ‘divora’ il suo padrone, è stato paragonato all'”Inferno” di Sartre. Le persone tendono a schiavizzarsi a vicenda trasformando il prossimo in un oggetto di loro proprietà. L’amore e la sessualità diventano strumenti di potere. L’interpretazione di Bogarde fu la grande svolta della carriera ed è ancora oggi uno dei suoi ruoli più emozionanti e inquietanti.