fotografia di Valentina Ceccatelli

Guadagnano il palco uno per uno: prima Riccardo Tesio che accende uno strano oggetto al di sopra del suo ampli e comincia a tirare fuori dalla sua chitarra quei suoni che solo lui sa da dove vengono, poi Lagash che contrappunta con il basso. A seguire Davide Arneodo e i suoi synth analogici, Godano e la sua chitarra e solo per ultimo Sergio Carnevale che si immette nel flusso quasi timidamente.

Da quel magma indistinto prende forma “Come stavamo ieri”, ed è l’inizio del concerto di Karma Clima al Politeama Pratese. I Marlene Kuntz del 2022 prediligono i pezzi più riflessivi e quieti del loro repertorio: “Ineluttabile”, “Fingendo la poesia”, “Schiele, lei, me” o il nuovo “L’aria era l’anima” (che dal vivo ha il suo fascino, più che sui solchi del disco) pur risultando, alla fine, un concerto tutt’altro che intimo e riflessivo.

Le esplosioni a cui ci hanno abituati negli anni le riservano a pezzi come “Io e me”, “Il genio” o l’articolatissima “La fuga”, esempio di come un pezzo non facile può diventare un singolo. Niente “Festa Mesta”, niente “A fior di pelle” e niente “Sonica”: quando alla fine Godano ha infilato la bacchetta tra le corde ce la aspettavamo. Invece è partita un’inaspettata “Grazie” in cui le chitarre ringraziavano nel modo classico Marleniano innestandosi sopra le classicheggianti note di piano di Davide Arneodo. Un bellissimo finale. Grazie a voi.

Le fotografie sono di Valentina Ceccatelli.