Corteo contro la violenza di genere - Firenze, 2019 - Foto Valentina Ceccatelli

Il nuovo rapporto sulla violenza di genere in Toscana realizzato dall’Osservatorio sociale regionale sui dati del 2022 racconta un fenomeno in crescita anche nella nostra regione.

Nel 2022 sono stati registrati 5 femminicidi, un numero che porta a 132 i femminicidi in Toscana tra il 2006 e il 2022. Lo scorso anno si sono superati i 2.100 accessi in codice rosa al pronto soccorso per maltrattamenti, e sono state più di 3.000 le donne che si sono rivolte nel corso dell’anno a un centro antiviolenza.

I Centri antiviolenza
In Toscana ci sono 25 Centri antiviolenza, che svolgono attività di accoglienza, orientamento, assistenza psicologica e legale alle donne che subiscono violenza e ai loro figli. Nel corso degli anni si è assistito ad una ramificazione della loro presenza nel territorio, soprattutto grazie all’apertura di sportelli locali, per un totale di 102 punti di accesso. Il percorso di uscita dalla violenza è stato avviato nel 2022 da 3.232 donne, per il 69% italiane, nel 56% dei casi di età compresa fra i 30 e i 49 anni.

Le Case rifugio
In Toscana ci sono 23 case rifugio, ovvero un indirizzo segreto nella quale la donna, sola o con figli, viene messa in sicurezza e col sostegno delle operatrici comincia un percorso di uscita dalla violenza. Nel corso del 2022 sono state ospitate 109 donne e 92 figli o figlie per la maggior parte provenienti dell’ambito regionale e segnalate dai servizi sociali territoriali.

I Centri per uomini autori di violenza
In Toscana esistono 5 centri per uomini autori di violenza. Nel 2022 sono stati 280 (erano stati 172 nel 2021) gli uomini che hanno effettuato l’accesso ad uno di questi centri, per il 71,4% di nazionalità italiana e più della metà compresa tra i 30 e i 49 anni. “L’obiettivo principale del lavoro con uomini autori di violenza è l’interruzione della violenza, l’assunzione di responsabilità e la costruzione di alternative ad essa, al fine di evitarne le recidive”, spiega il rapporto. Ad oggi, “circa il 40% degli uomini conclude il percorso e una percentuale analoga lo abbandona o interrompe per vari motivi: scarsa motivazione, non idoneità al lavoro di gruppo per problematiche di tipo psichiatrico o similari, incompatibilità orarie, difficoltà linguistiche”.

Il Centro regionale di documentazione per l’infanzia e l’adolescenza
Il Centro, attivo nell’ambito dell’accordo di collaborazione tra Regione e Istituto degli Innocenti, raccoglie e monitora i dai su bambini e ragazzi vittime di violenza diretta e di violenza assistita che sono stati segnalati all’Autorità giudiziaria e presi in carico dal servizio sociale territoriale. I numeri sono in costante crescita. I dati evidenziano come nel 2022 i minori vittime di maltrattamenti siano stati 4.462 (erano 4.155 nel 2021) . Nello stesso anno il numero dei casi di violenza cui hanno assistito dei minori è stato di 2.578 (erano stati 2.473 nel 2021).

La Rete regionale Codice Rosa
È quella che definisce le modalità di accesso e il percorso socio sanitario per le donne vittime di violenza. Nel 2022 nei Pronto Soccorso della Regione Toscana si sono registrati 2.138 accessi in “Codice Rosa” (erano stati 1.918 l’anno precedente). All’interno del progetto Codice Rosa il Centro di Riferimento Regionale per la Violenza e gli Abusi Sessuali su Adulte e Minori (Crrv) presso il Dipartimento Assistenziale Integrato Materno-Infantile (Daimi) dell’Azienda ospedaliera di Careggi ha registrato nel 2022 60 accessi (erano stati 33 l’anno precedente) con un picco nella fascia di età compresa tra i 18 e i 29 anni.

I Consultori
Le persone assistite dai Consultori nel 2022 per casi di abuso e maltrattamento sono state 810 (741 nel 2021). L’area di di problematicità più ricorrente è quella dei maltrattamenti fisici (43,8% degli accessi).

1522
Il 1522 è un servizio pubblico promosso dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento per le Pari Opportunità. Il numero, gratuito è attivo 24 h su 24, accoglie con operatrici specializzate le richieste di aiuto e sostegno delle vittime di violenza e stalking.

Il segnale per la richiesta d’aiuto

“Il segnale di aiuto, o segnale di aiuto della violenza domestica, è un gesto con una mano sola che può essere utilizzato, durante una videochiamata o di persona, per avvisare gli altri che ci si trova sotto minaccia e si ha bisogno di aiuto. Il segnale viene eseguito tenendo la mano in alto con il pollice piegato nel palmo, quindi piegando le altre dita verso il basso, intrappolando simbolicamente il pollice tra le dita. È stato intenzionalmente progettato come un unico movimento continuo della mano, piuttosto che un segno tenuto in una posizione, che potrebbe essere facilmente visibile”. Wikipedia