Landskin è una opera teatrale breve ideata da Davide Venturini e Francesco Gandi. Una performance di 25 minuti intensa e conturbante che rivisita il rapporto sensoriale con le piante e la terra in chiave high-tech.

In scena lo spazio – si legge nella nota – è interamente coperto da foglie di eucalipto fresche e profumatissime. È lì che due danzatrici – Valentina Consoli, Valentina Sechi – emergono dalla terra come esseri vegetali e interagiscono completamente avvolte da texture proiettate dall’alto ricavate da immagini di cortecce”.

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Il loro corpo nudo trattato con prodotti argillosi assorbe la luce, cambia la percezione della pelle fino a diventare un tutt’uno con le immagini. Questa pelle elettronica – si legge ancora – evoca un territorio ideale, uno spazio-giardino nel quale il corpo e l’occhio agiscono in simbiosi, condividendo una scrittura astratta e rituale. Gli aborigeni australiani, ad esempio, si dipingono il corpo con segni che appartengono al linguaggio della natura o del sogno, considerano questo rapporto come una forma d’arte”.

Nella performance le immagini delle cortecce si espandono, prendono una forma abitabile dai corpi dei danzatori, si trasformano in una pelle-madre dove adagiarsi e comporre opere libere che nascono e muoiono in un gioco dal vivo di “land art elettronica”.

Dal 4 al 22 luglio, dal lunedì al venerdì alle 21,30, Fabbrichino. Biglietto 5 euro. Durata 25’. Capienza 25 posti, prenotazione obbligatoria 0574 608537.

Il trailer

https://vimeo.com/171719792