Alessandro Fiori

Venerdì 13 Gennaio – Alessandro Fiori in concerto (Circolo il Progresso)

Una location incredibile quella con cui ci caliamo nella nightlife fiorentina. Uno scenario in controtendenza rispetto all’evento cardine di Firenze, ovvero PITTI: ma non è detto, perché spesso laddove si pensa di primo acchito di non trovare fashion blogger, webmaster, copywriter e chiaramente fotografi (chi non lo è?), è proprio lì che ci troviamo in mezzo a loro. In ogni caso il comune denominatore fra il popolo di Pitti e quello che ascolta il buon Alessandro Fiori, cantautore fra i più minori e i più ascoltati, dalla bella voce e dalla visione onirica del mondo, esiste. Il popolo degli eterni stanchi popola questa serata, il popolo off, che preferisce di gran lunga la cosiddetta “nicchia”. Il popolo che d’estate rimane in città a bollire, il popolo che guarda Sanremo e lo critica a caso (perché non guardare Sanremo oramai è un po’ “off”), il popolo che su Facebook scrive i post in inglese e italiano mischiati, il popolo che pensa che un giorno qualcuno dedicherà loro una parete di una collettiva di fotografia con le foto del loro profilo Instagram. Noi caldeggiamo la partecipazione presso il Circolo “Il progresso”, eccellenza della sinistra fiorentina. Magari prima potete fermarvi a cena presso l’adiacente Trattoria “I Briganti”, dove vi caldeggiamo, per riassaporare per tutta la sera odorando il vostro giubbotto la vostra cena, di chiedere un tavolo presso la cucina a vista interna. Il radicalismo stasera è fiorentino, non fatevi trovare impreparati. Ricordate: bisogna sempre essere stanchi.

Sabato 14 Gennaio – Nobraino in concerto (Auditorium Flog)

Spesso parlando degli eventi musicali fiorentini abbiamo cercato di inquadrare il “fan medio” della manifestazione in oggetto. Abbiamo più volte eviscerato eventi concertistici del calibro del live dei “I tre allegri ragazzi morti” oppure dei “Ministri” domandandoci chi e come si fosse preso la briga di fare la coda nel parco del Poggetto per assistere ad un concerto, sicuramente buono, ma di cui nessuno al mondo ricorda qualcosa. Stavolta abbiamo raggiunto una vetta incredibile, e diciamo che per gli amanti di questa specie di esperienza mistica, alla stregua di un birdwatching, la serata non può essere che quella dell’auditorium Flog. Il concerto dei Nobraino rappresenta una specie di orizzonte senza immaginazione, come osservare una finale di una Coppa d’Oceania di calcio: la domanda “ma chi va a vedere sta cosa?” è il perfetto nesso fra le due manifestazioni. Potremmo scommettere, curiosi, sulla tipologia media di spettatore. Potremmo pensare che magari, scemi noi, i Nobraino siano una band che scrive dei pezzi orecchiabili e belli e non solo il complesso che si presenta ad un concerto del Primo Maggio con il cantante che si rasa i capelli sul palco (che ribelli, che performers). Potremmo pensare di incontrare, fra birre medie slavate e sigarette rigorosamente fatte da soli, qualche vecchio amico che un tempo ascoltava i 24 Grana e che ti portò a un loro concerto, proprio alla Flog. E tu che, allora come oggi, ti domandavi “ma chi va a vedere sta cosa?”

Domenica 15 Gennaio – Fiorentina – Juventus (Stadio Artemio Franchi)

Intendiamoci, la Firenze calcistica è cambiata negli ultimi anni. Venti anni fa una sfida del genere, di domenica sera, avrebbe messo in malattia al lunedì mattina metà dei dipendenti delle aziende del territorio. Avrebbe dilaniato famiglie intere, con mogli pronte a ricordare ai mariti di non bere e non fare tardi. Il risultato passava chiaramente in secondo piano, perché la Fiorentina ai tempi militava in acque ben diverse da quelle della compagine bianconera. Il sogno era vincere questa partita, chiaramente per una questione di stile, per sentirci anche noi, per un giorno, come Pippo Civati quando ha vinto il “No” al referendum. Adesso è diverso. Ci siamo abituati a vincere, o peggio, a quasi vincere: una decina di anni di terzi/quarti/quinti posti per cui, insomma, visto che adesso siamo noni, insomma, l’annata è da buttare e la partita con la Juve è un qualcosa che ci emoziona ma non troppo. Almeno questo è quello che percepisco. Le polemiche contro la squadra e la società viola sono state quest’anno perfette scusanti per qualcuno che non ha rinnovato l’abbonamento, nel nome de “Della Valle mi ha fatto disinnamorare”. Falso storico: se i figli crescono e le mamme imbiancano (e non vi ci mandano più allo stadio), non rifatevela con la sessione di mercato di giugno. Che 20 anni prima pensavate Mareggini come un fenomeno, Massimo Orlando alla stregua di Maradona e che a Firenze la Juventus non sarebbe mai passata. Speriamo e vediamo: qua non si gioca una partita ma facciamo tutti quanti una seduta di psicanalisi collettiva. Una volta abbiamo vinto la Lotteria Italia, con quei 4 gol in un tempo intero. Speriamo, che la palla è rotonda. Forza Viola.