femicidio

Una rubrica che abbiamo inaugurato l’8 marzo. Una fredda lista di femminicidi, termine che rimanda alla relazione di potere fra generi, che resta tuttora il fattore che ordina la nostra società. I dati pubblicati, vista l’assenza di ricerche ufficiali, sono raccolti dalle notizie uscite sulla stampa, e questa volta riguardano il periodo di tempo dall’ultimo bollettino, uscito l’8 aprile, a oggi.

27 aprile 2014, Pescara

Si chiamava Neyda e aveva 5 anni. È morta bruciata viva fra le braccia del padre, Gianfranco Di Zio, 48 anni, che ha appiccato volontariamente l’incendio cospargendo di benzina l’auto nella quale viaggiavano con Ena Pietrangelo, ex compagna di Gianfranco e madre della piccola. La donna è riuscita a mettersi in salvo scendendo in tempo, non prima di aver tentato invano di salvare la sua bambina. È infatti stata ricoverata con gravi ustioni alle mani. I due erano da tempo separati, ma si erano dati appuntamento nel pomeriggio in via Lago di Chiusi, perché la donna doveva riprendere la bambina dopo la domenica trascorsa con il padre. Madre di altre tre figlie avute da un precedente matrimonio, Ena aveva più volte denunciato Gianfranco per violenze domestiche avvenute anche dopo la separazione che gli sono valse la condanna a un anno di carcere. Il Tribunale dei Minori aveva imposto a Di Zio di vedere la bambina solo una volta a settimana per qualche ora.

14 aprile 2014, Borgo Rivo (Tn)

Giuseppa Corvi aveva 43 anni ed era originaria di Lugnano in Teverina. Da qualche tempo aveva lasciato il marito, Franco Rinaldi, e si era trasferita con il figlio sedicenne a Borgo Rivo. Franco l’ha raggiunta a casa e appena il figlio è uscito per andare a scuola l’ha uccisa a martellate. Poi ha tentato di scappare calandosi dal balcone. Lo ha fermato la volante allertata dai vicini che hanno sentito le urla. Nascosta in un cespuglio poco distante dall’abitazione la polizia ha trovato una Vespa bianca probabilmente del marito. Sono in corso indagini per capire se ci sia stato o meno premeditazione.

9 aprile 2014, Roma

Ha ucciso la moglie e il figlio costretto sulla sedia a rotelle e poi ha chiamato la polizia per costituirsi. Sergio Ruggero, 76 anni, ha prima soffocato nel letto con un cuscino Alessandro, 36 anni, poi ha tentato di fare lo stesso con la moglie, Maria Teresa Faravelli, 64enne e malata da tempo, senza però riuscire a ucciderla. Per questo le ha sparato un colpo di pistola alla testa.

Cuneo 7 Maggio

Silvana Allasio aveva 47 anni. Era un insegnante e madre di due figlie di 9 e 11 anni. E’ stata ammazzata dal marito, Vitantonio Gioia, guardia giurata di 53 anni, che le ha sparato con la pistola d’ordiananza. Silvana stava lasciando il marito.