Stazione Leopolda, 16 maggio, piena fino all’inverosimile. Sold out in prevendita, gli ultimi duecento biglietti messi in vendita alle 18 sono andati esauriti alle 18,10. L’evento: Epica Etica Etnica Pathos, l’ultimo e definitivo disco dei CCCP a distanza di 25 anni dalla sua uscita, viene eseguito per intero da coloro che l’hanno realizzato: Zamboni Maroccolo Canali Magnelli.

Manca solo Ferretti, oramai non più interessato a collaborare coi suoi vecchi compagni di viaggio. Assenza colmata non da una ma da almeno una decina di voci, che a quel disco hanno dedicato il loro atto d’amore. Voci storiche e gradite, come quelle di Fatur (unico cantante “originale” dell’epoca per la sua Baby Blue) o di Ginevra di Marco che è ritornata per una sera a far parte di quel gruppo che ha segnato oltre un decennio della sua vita. Bene Brunori e Max Collini, benissimo Appino, Angela Baraldi (oramai rodatissima voce dei Post CSI) e Francesco Di Bella, un po’ meno Vasco Brondi e lo Stato Sociale, ma in una serata così si perdonano anche le performance un po’ meno ispirate. La scaletta è quella del doppio album del 1990, da Aghia Sophia fino ad Annarella.

I bis, Emilia Paranoica e Fuochi nella notte, cantate praticamente da tutti insieme. Una serata meravigliosa, poco da eccepire. Una festa ma anche un memento mori, la fine e l’inizio, la morte e la rinascita. Manca Ferretti, è vero, ma dopo una serata come quella di ieri sera rischia di non essere un grande problema.