Quanti sono i pratesi che hanno calcato il palco del festival di Sanremo almeno una volta? Il primo è stato sicuramente il maestro Saverio Seracini, autore della celebre canzone “Grazie dei Fior”, vincitrice della prima edizione del Festival nel 1951.

La prima ad aver partecipato alla kermesse della musica italiana come cantante è Sonia Natali con il brano “Non c’è che lui” in coppia con Armando Savini. Correva l’anno 1969 e l’allora diciannovenne si era da poco allontanata dal suo gruppo “Sonia e le sue sorelle” formato insieme a Nadia e Luana Natali, le sue sorelle, appunto. Era l’edizione di “Ma che freddo fa” di Nada, di Lucio Battisti con “Un’avventura”, “Lontano dagli occhi” di Endrigo.

Il primo progetto musicale “made in Prato” che troviamo negli anni successivi sono gli AYX nel 1979. Partecipano alla kermesse della città dei fiori con il brano “Ayx Disco”, senza riuscire ad accedere alla fase finale. Del gruppo facevano parte i pratesi Gloria Nuti (che ritornerà più volte a Sanremo, ma ne parliamo più avanti) e un giovanissimo Riccardo Galardini. Si presentano tutti in calzamaglia nera dalla testa ai piedi: sonorità del fantasy Rock (o rock acrobatico), genere inventato proprio da loro.

Nel 1988 arriva al Festival come cantante “Cecco di Narnali”, Francesco Nuti con la sua bellissima “Sarà per te” scritta da Riccardo Mariotti e musicata da Galardini. Si classificherà soltanto quattordicesimo. A onor del vero, Nuti c’era già stato sul palco dell’Ariston nel 1985 come ospite insieme a Giuliana De Sio per presentare il film “Casablanca Casablanca”. Ma anche in quell’occasione cantò: “As time goes by”, accompagnato al piano da Pippo Baudo.

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Di Vergaio è stato anche un presentatore del Festival di Sanremo: Roberto Benigni. Nell’edizione del 1980 Benigni scandalizza il pubblico inscenando un bacio appassionato, in diretta televisiva, con la conduttrice Olimpia Carlisi, ma soprattutto fa storia il suo epiteto Wojtilaccio per apostrofare il Papa venuto dall’Est, Giovanni Paolo II. In seguito torna a fare ospitate durante gli anni.

Non molto fortunato è stato il Sanremo del 1989 con Gloria Nuti, che si presenta col brano “Bastardo”, che non riesce a classificarsi neanche in finale. Nuti avrà la sua rivincita cinque anni dopo, nel 1994, quando vincerà il premio come miglior autrice nella sezione giovani per “Il mare calmo della sera” cantata da Andrea Bocelli, scritta da lei assieme a Zucchero Fornaciari.

Nel 1997 (l’anno in cui trionfarono i Jalisse con “Fiumi di parole”, edizione importante, insomma) coi Dirotta su Cuba sale sul palco alla chitarra Riccardo Onori con la canzone “E’ andata così”.

Dobbiamo fare un salto fino al 2008 per vedere un nuovo pratese sul palco del Festival: torna ancora una volta Onori al fianco di Jovanotti e Ben Harper, super ospite della serata. Il secondo, nel 2011, è Donald Renda, che alla batteria accompagnava Patty Pravo col brano “Il Vento e le rose”.

Nel 2015 a Sanremo è il momento della pratese Erika Mineo, in arte Amara col brano “Credo”, un brano scritto e definito da lei “una preghiera d’amore”. Il brano si classifica terzo, ma riscuote successo nelle radio italiane.

All’edizione del 2017 sono in tanti i pratesi sul palco o autori dei testi: Francesco Guasti, dopo The Voice, riesce finalmente a calcare il palco di Sanremo Giovani con la canzone “Universo”; Riccardo Onori invece scrive la musica della canzone di Samuel dei Subsonica e Amara il testo del brano tanto apprezzato di Fiorella Mannoia, “Che sia Benedetta”.