Dalle opere di Stefano Benni arriva a Officina Giovani, mercoledì 25 gennaio alle 21,30, lo spettacolo “Anime” della compagnia Kultroses 659. L’ingresso è gratuito.

“Ti sembran tempi per parlar dell’anima?” chiede a se stesso e ai suoi lettori Stefano Benni, e “Anime” non tenta di dare risposte, non ha alcuno scopo divulgativo o didattico, piuttosto vuol mettere in risalto la domanda. “Per parlar di anima – si legge nella presentazione – forse si dovrebbe partire dal significato, da cosa vuol dire veramente questa parola tanto abusata, magari senza farsi aiutare da interpretazioni religiose o spiritualistiche preconfezionate”.

I cinque attori interpretano di volta in volta persone, macchine, figure impossibili e sentimenti improbabili. Ogni cosa è legata al resto da un sottile filo invisibile che tutto, ma non tutti, unisce nel senso.

Mostrare la fragilità della conoscenza umana, mettere a nudo la solitudine di esistenze collegate fra loro e all’apparenza isolate, prendendo da queste i piccoli dolori e le piccole gioie di cui spesso comprendiamo l’importanza solo troppo tardi per poterne vivere a pieno l’intensità. Questo è ciò che lo spettacolo vuole trasmettere, in un stile ricco di umorismo da cui è possibile intravedere un velo di malinconia, proprio dello stile di Benni.