Sabato 11 marzo alle ore 17.00 al Teatro Metastasio la rassegna MET Ragazzi ospita la compagnia piacentina Teatro Gioco Vita con Il cielo degli orsi, uno spettacolo di teatro d’ombre e teatro d’attore, particolarmente adatto ai bambini di età compresa tra i tre e gli otto anni. Lo spettacolo, che si compone di due storie, è tratto da “Das Bärenwunder” (Il miracolo degli orsi), di Wolf Erlbruch, e “Een Hemel voor Beer” (Un paradiso per il piccolo Orso), di Dolf Verroen & Wolf Erlbruch, ed anche le sagome, realizzate da Federica Ferrari e Nicoletta Garioni, sono tratte dai disegni dell’illustratore tedesco.
La prima storia ci racconta di un orso che svegliatosi da un lungo letargo, e soddisfatta la fame, si mette a pensare a come sarebbe bello essere un papà. Così, con tutto il coraggio di cui è capace, si mette a gridare in direzione del bosco: “Qualcuno sa dirmi come si fa ad avere un cucciolo?”.
Dopo un lungo cercare sembra che la soluzione stia in cielo…
La seconda ci racconta invece di un orsetto, che è molto triste per la morte del nonno. Quando la mamma gli spiega che il nonno era molto stanco ed ora è felice nel cielo degli orsi, dice: “Ci voglio andare anch’io”. E parte per il mondo alla sua ricerca.
Per entrambi i protagonisti l’infinità del cielo sembra essere l’unico luogo in cui le domande possono essere soddisfatte, per poi accorgersi, alla fine del loro cercare, che è sulla terra, vicino a loro, che si trova la risposta.
Infatti l’orso della prima storia la trova in una bella orsa che gli compare al fianco e che indovina in un attimo i suoi pensieri. Insieme si pensa sempre meglio che da soli e così, all’approssimarsi della primavera, una soluzione la troveranno.
Piccolo Orso invece la risposta la trova nelle rassicuranti certezze rappresentate dagli af­fetti familiari: nei genitori che si prendono cura di lui affinché superi il suo dolore e si convinca che la vita è, davvero, il suo più bel cielo.
Il cielo degli orsi affronta temi delicati e profondi con leggerezza e tatto e una grande capacità di sintesi. La presenza di animali come protagonisti permette di dosare l’impatto emotivo, che rimane co­munque forte perché ci restituisce, con semplice e disarmante chiarezza, le difficoltà che tutti noi incontriamo, a maggior ragione i bambini, quando cerchiamo risposte alle grandi domande della vita. Difficoltà che nascono dalla complessità e varietà delle relazioni umane e dall’indifferenza che il mondo sembra riservare ai nostri piccoli o grandi dolori.

L’unico percorso possibile è sempre quello esperienziale e non razionale e l’unica risposta, anche se non è “la risposta”, è spesso la più vicina a noi, se non già dentro di noi.