Da venerdì 6 marzo torna Libri d’Italia , a cura del giornalista Stefano Coppini.

Giunta quest’anno alla ventiseiesima edizione, la rassegna è organizzata dall’Assessorato alla Cultura del Comune e dalla Provincia di Prato in collaborazione con l’Associazione Kiwanis Club. Sei gli appuntamenti in programma, dei quali i primi cinque ospitati presso il Teatro Cicognini, e l’ultimo, il 15 luglio, presso la Corte delle sculture.

Venerdì 6 marzo alle 21.15 Francesca D’Aloja presenta Corpi speciali .

Il libro racconta storie di uomini e donne di grande talento: alcuni molto famosi, altri ingiustamente dimenticati e talvolta incompresi, che trovano qui un meritato risarcimento. Tutti loro sono i “corpi speciali”: da Vittorio Gassman all’amato suocero Dino Risi, da Laura Antonelli a Ray Charles, dalla timida figlia di Albert Camus, Catherine, a Franca Valeri, da Edith Bruck a Luciana Castellina e Claudio Caligari, il regista di film “maledetti”. Con entusiasmo, pietà, divertimento e commozione, l’autrice, avendo per compagni d’avventura i propri miti, entra nelle esistenze di artisti, esploratori, donne di mondo e scrittori vagabondi segnati dalla stessa smania di vivere. Una galleria di vite “maiuscole” che stimolano la fantasia del lettore come personaggi di un grande romanzo. Francesca d’Aloja è stata attrice nei film di Verdone, Zagarrio, Tognazzi, Ozpetek e Risi. Nel 2006 ha pubblicato con Mondadori il suo primo romanzo, Il sogno cattivo.

Venerdì 20 marzo alle 21.15 la rassegna prosegue con Tomaso Montanari, professore ordinario di Storia dell’Arte moderna all’Università di Siena e collaboratore di “la Repubblica” e “Il Fatto quotidiano” , con il libro L’ora d’arte .

L’ora d’arte, che in tanti vorrebbero cancellare dai programmi scolastici, dovrebbe invece essere la più importante di tutte. Perché l’ora d’arte serve a diventare cittadini, a divertirci e commuoverci. Serve a imparare un alfabeto di conoscenze ed emozioni essenziali per abitare questo nostro mondo restando umani. Dalle mura degli etruschi ai writers contemporanei, passando per Michelangelo e Raffaello, Tomaso Montanari dà voce a quadri, sculture e graffiti e ci racconta così il fondamentale ruolo civile che, oggi più che mai, la bellezza è chiamata a ricoprire. Nelle sue parole, rigorose e coinvolgenti, la storia dell’arte non assomiglia al manuale dei grandi nomi che dobbiamo venerare «perché sì», ma è l’impasto delle nostre vite quotidiane.

Sabato 28 marzo alle 17.00 è la volta di Adriano Sofri e il suo libro Il martire fascista .

Un maestro siciliano, di solida fede fascista, va a insegnare nella scuola di un paesino sloveno vicino a Gorizia, annesso all’Italia dopo la carneficina della Grande guerra. Ha una giovane moglie, cinque figli e un sesto in arrivo. Una sera, all’inizio dell’anno scolastico del 1930, il maestro Sottosanti viene ucciso in un agguato. L’Italia fascista commemora il suo martire. Ma da oltre confine si accusa: infieriva contro i bambini, sputava in bocca a chi si lasciasse sfuggire una parola nella sua lingua madre, lo sloveno. Ed era tisico. Il rumore si spegne presto. Le autorità fasciste sanno che i maltrattamenti raccapriccianti avvenivano davvero, ma l’autore era un altro, il più vicino all’ucciso. I militanti antifascisti sloveni si accorgono di aver commesso un incredibile scambio di persona. Adriano Sofri ha ricostruito questa cronaca del 1930, cui lo legano imprevisti fili personali, andando su e giù dai confini. Niente è bello come un confine abolito. Soprattutto quando c’è chi lo rimpiange, e investe in fili spinati.

Venerdì 24 aprile alle ore 21.15 Stefano Coppini intervista Dania Mondini e Claudio Loiodice, che presenteranno L’Affare Modigliani , con postfazione di Pietro Grasso.

Un appassionante racconto con una serie di testimonianze e documenti assolutamente inediti, che denuncia truffe, casi di riciclaggio, falsari e interessi illeciti all’ombra di Amedeo Modigliani. E anche un probabile e incredibile delitto fatto passare per una morte accidentale, quello di Jeanne Modigliani, figlia dell’artista livornese. Dania Mondini, giornalista Rai, e Claudio Loiodice, per trent’anni ispettore della Polizia di Stato, onorano i cento anni dalla scomparsa di Amedeo Modigliani con un libro-inchiesta che sta scuotendo il mondo dell’arte: L’Affare Modigliani, il racconto di come, attorno alla figura di Modì, continuino da un secolo a intrecciarsi segreti, crimini e misteri. Con la criminalità organizzata che non resta a guardare, dal momento che il giro d’affari attorno all’opera del pittore toscano viene stimato in undici miliardi di euro. Per la prima volta la vicenda Modigliani è indagata con gli strumenti della criminologia.

Ancora da definire la data in cui le protagoniste sono Alicia Soler e Vanessa Incontrada con Le bugie uccidono .

Al centro del loro romanzo giallo la figura di Victoria Neri, fotografa spagnola che quel giorno del 2012 dovrebbe pranzare a Milano con l’amica Bibiana Clos, topmodel di grido. Non potrà più incontrarla, Bibiana è morta e la polizia è orientata a ritenere questa morte un suicidio. Non la pensa in questo modo Victoria che con Bibiana ha condiviso l’infanzia a Barcellona e ha imparato a conoscere così bene l’amica da escludere che possa essersi tolta la vita. Nasce così un’indagine parallela in cui emergono sequenze di un dolcissimo passato ma anche dolori brucianti e la consapevolezza, ogni giorno più netta, che non è davvero oro tutto quello che luccica.

Alicia Soler, madre di Vanessa Incontrada, collabora con varie case editrici di lingua spagnola e fa parte del collettivo letterario “Turba Infame”. Con la figlia Vanessa – celebre attrice e conduttrice – ha scritto nel 2015 Insegnami a volare .

Partecipa all’incontro la giornalista Serena Burioni.

La rassegna si chiude mercoledì 15 luglio alle 21.15, alla Corte delle Sculture, con Sandro Veronesi e il suo Il colibrì .

Marco Carrera, il protagonista del nuovo romanzo di Sandro Veronesi, è il colibrì. La sua è una vita di continue sospensioni ma anche di coincidenze fatali, di perdite atroci e amori assoluti. Non precipita mai fino in fondo: il suo è un movimento incessante per rimanere fermo, saldo, e quando questo non è possibile, per trovare il punto d’arresto della caduta – perché sopravvivere non significhi vivere di meno. Intorno a lui, Veronesi costruisce altri personaggi indimenticabili, che abitano un’architettura romanzesca perfetta. Un mondo intero, in un tempo liquido che si estende dai primi anni Settanta fino a un cupo futuro prossimo, quando all’improvviso splenderà il frutto della resilienza di Marco Carrera: è una bambina, si chiama Miraijin, e sarà l’uomo nuovo. Un romanzo potentissimo, che incanta e commuove, sulla forza struggente della vita.

Tutti gli incontri sono a ingresso libero.

Per maggiori informazioni: Servizio Cultura del Comune di Prato 0574 1835021- 5152