san niccolò
San Niccolò - Orto di Gosto - via Wikipedia

Tornano le Giornate Fai d’autunno. Per due fine settimana (17-18 e 24 e 25 ottobre) la Fondazione Ambiente Italiana apre le porte di alcuni luoghi storici altrimenti inaccessibili della provincia di Prato.

L’evento è proposto per piccoli gruppi. E’ consigliata la prenotazione sul sito www.giornatefai.it scegliendo il giorno e l’orario preferiti tra quelli disponibili e versando un contributo in favore del FAI. Le prenotazioni sono già aperte fino a esaurimento posti. Qualora fossero terminati i posti, sarà possibile presentarsi all’ingresso del luogo e chiedere di occupare posti che si siano eventualmente resi disponibili. Per l’occasione il FAI ha previsto l’iscrizione annuale con quote agevolate: 10 euro giovani fino a 25 anni; 29 euro iscrizione ordinaria;
50 euro iscrizione coppia; 56 euro iscrizione famiglia.

Le Giornate FAI di Autunno sono dedicate a Giulia Maria Mozzoni Crespi, fondatrice e presidente onoraria scomparsa nel luglio di quest’anno.

Prato – Orti Conservatorio San Niccolò

A San Niccolò ci sono tre orti con tre nomi diversi a indicare una loro precisa e
diversa identità. L’orto di fabbrica compreso tra il Noviziato e il Monastero, cinto
non dalle mura cittadine, ma dai corpi di fabbrica in cui si articola San Niccolò. L’orto di Vigna che ancora si riconosce come orto vero e proprio con un’estensione di oltre un ettaro. Dentro questo perimetro le mura trecentesche della città sono rimaste integre, visibili in una prospettiva inaspettata. L’orto di Gosto è quello che più somiglia a un giardino e la dimensione più raccolta gli conferisce un carattere più intimo e domestico. Chiuso su tre lati da un alto muro, accoglie la Scala Santa,
piccolo edificio costruito nella seconda metà del Seicento e arricchito da apparati ornamentali della prima metà del Settecento, a metà tra un’architettura sacra e una profana. Ai tre orti ricordati si aggiunge, un ulteriore spazio: quello del Chiostro trecentesco che pur rivestendo, all’interno del complesso monastico, una funzione anche simbolica differente, è stato utilizzato, almeno in certi periodi, come orto, perché immediatamente collegato alle grandi cucine.

Montemurlo – Antico borgo e Pieve San Giovanni Decollato

Fino al 1537 Montemurlo era un borgo incastellato con Pieve, sede comunale
e case per circa 500 abitanti. Montemurlo viene nominato per la prima volta nel
contratto di vendita di una casa il 13 dicembre 1019, nel 1066 si parla del Castello di Monte Murlo costruito dai conti Guidi e nel 1096 è documentata la Pieve dedicata dal 1269 a S. Giovanni Battista (nel 1096 la Pieve era intitolata a San Pietro). La Pieve conserva opere artistiche di grande pregio (Matteo Rosselli, Giovanni Stradano, Francesco Granacci) Nel 1821 il pievano Raffaello Scarpettini la dotò di un organo realizzato della ditta Agati di Pistoia con 24 registri e 1050 canne.

Carmignano – Pieve Rurale di San Lorenzo a Montalbiolo

Sulle dolci pendici della collina di Montalbiolo, nel comune di Carmignano, a
dominare la piana di Prato e Firenze, sorge la Pieve rurale di San Lorenzo.
Documentata dal 1000, con campana datata 1111, la chiesa presenta una facciata
semplice: tetto a capanna e paramento murario in filaretti regolari di pietra
arenaria, un portale rettangolare con una finestra inserita nel Settecento. La zona
era nel Medioevo enclave pratese in un territorio conteso fra Firenze e Pistoia, e
formava, fin dal tempo della Repubblica Fiorentina, una delle 45 Ville del Contado di Prato, come documenta il fatto che fino alla prima metà del XIX secolo il Ceppo
forniva le doti alle fanciulle bisognose di Montalbiolo, e che Villa La Torre, poco
lontana dalla chiesa, era l’antico podio di Prato, cioè una struttura fortificata.

Cantagallo – Villa Guicciardini a Usella

Solo sabato 24 e domenica 25 ottobre 2020. La Villa Guicciardini a Usella (Via Nuova per Migliana, 1) nel comune di Cantagallo è una dimora, elegante e prestigiosa, appartenuta prima alla famiglia degli Alberti, poi alla famiglia fiorentina dei Bardi, imparentata con i Medici e, infine, agli inizi dell’Ottocento i beni della villa e i relativi annessi passarono ai Guicciardini. La villa è abbracciata da un meraviglioso parco secolare all’interno del quale si trova un giardino all’italiana, commissionato dal conte Guicciardini all’architetto Pietro Berti nel 1890, con aiuole a disegni geometrici, vasche d’acqua a uso vivaio e per alimentazione delle fontane del parco, limonaie per il ricovero invernale dei numerosi agrumi e un pergolato con tralci di vite e rose rampicanti. La visita include le stanze al piano terra della villa comprendenti le due sale nobiliari e la cappella.

Campi Bisenzio – Museo Officine Galileo

Sono una grande eccellenza le Officine Leonardo ex Galileo e il suo Museo.
Un’occasione per confrontarsi con le scoperte e la produzione di strumenti ottici e di grande precisione all’avanguardia fino dalla loro creazione. Il Museo delle Officine Galileo in Via Albert Einstein, 35, a Campi Bisenzio è stato fondato nel 2006, dall’allora Galileo Avionica, oggi Divisione Elettronica per la Difesa Terrestre e Navale nello stabilimento di Campi Bisenzio (Firenze) che, fondendo sotto lo stesso marchio varie aziende italiane del settore della Difesa e spazio, aveva rilevato l’eredità delle Officine Galileo di Firenze, una delle più antiche aziende italiane di alta tecnologia. Il Museo è dedicato alla storia degli strumenti ottici ad alta precisione ed è organizzato per settori tecnologici: la meccanica di precisione, la fotografia, la meccanica pesante, l’idraulica e la radaristica.