Dopo quasi due anni di lavori, mercoledì 3 novembre riaprirà al pubblico la Sala Banti di Montemurlo. Per l’occasione il Comune ha pensato di bene di regalare a tutti i montemurlesi uno spettacolo: “Controcorrente, Gian Maria Volonté e il racconto di un paese imperfetto” di Mauro Monni, questo il titolo dell’opera, sarà infatti ad ingresso gratuito.

“Dal marzo del 2020 la Sala Banti è rimasta chiusa e in questo periodo il Comune di Montemurlo ha approfittato per migliorare gli impianti di aerazione (anche in un’ottica anti- Covid) e di condizionamento del teatro (impianto di riscaldamento e condizionamento estivo)”, spiega la nota del Comune.

«Si tratta di una riapertura importantissima, ci tenevamo tanto a ritornare nella nostra Sala Banti e finalmente ce l’abbiamo fatta – sottolinea il sindaco Simone Calamai – È una vera emozione restituire ai montemurlesi un teatro rinnovato e risistemato dopo i lunghi mesi del Covid. Tornare a fare teatro è un modo per guardare avanti, per stare insieme e fare cultura. Siamo felici di ripartire con un bello spettacolo di Mauro Monni e vogliamo davvero che la nostra Sala Banti torni ad essere la casa dei montemurlesi per gli aspetti culturali e sociali».

“Gian Maria Volonté e il racconto di un paese imperfetto” racconta la vita e le opere di questo straordinario artista, sviluppandone la carriera e i successi di pari passo alla realtà e agli avvenimenti di un paese travolto da scandali e stragi di Stato. “Si rivivranno gli anni Settanta e Ottanta quando anche fare politica significava rischiare di morire durante una manifestazione in piazza – spiega la la presentazione – la memoria di una nazione che, tra mille contraddizioni, è riuscita a sopravvivere”.

“Gian Maria Volontè, infatti, è stato un uomo che si è sempre battuto in prima fila a favore delle classi sociali meno fortunate, che ha prestato il suo volto a favore della lotta di classe a fianco di lavoratori e studenti. Ed è proprio questo lato della personalità che rende ancor più importanti le sue rappresentazioni cinematografiche diventando presto l’uomo simbolo del cinema civile grazie al quale si potevano finalmente raccontare spaccati di società che fino a quel momento erano considerati tabù”.

«La sala Banti si presta molto ai lavori che fa Mauro Monni, un teatro civile che utilizza i monologhi per raccontare le storie più importanti e difficili dell’Italia tra gli anni Sessanta e Ottanta. Un’opportunità, soprattutto per i più giovani, di conoscere attraverso il teatro alcune delle pagine più significative della storia del nostro Paese», ha detto l’assessore alla cultura, Giuseppe Forastiero.

Ingresso gratuito con green pass e mascherina indossata. Per partecipare allo spettacolo è consigliata la prenotazione, scrivendo a [email protected]