Sulla recinzione del cantiere per il restauro di Palazzo Spedalinghi, in piazza dell’ospedale, sono spuntati i fumetti delle “Cronache dello Spitale”, realizzati dal’artista pratese Niccolò Storai.

“La procedura di gara per l’affidamento dei lavori prevedeva di apportare dei miglioramenti per mitigare l’impatto visivo delle impalcature e delle recinzioni. Da qui è nata l’idea di raccontare con i fumetti le “Cronache dello Spitale” attraverso disegni, vignette e storie del passato la cui realizzazione è stata affidata all’artista Niccolò Storai – spiega la Asl Toscana Centro – Per la stampa degli striscioni che coprono uno sviluppo di circa 70 metri, l’artista ha realizzato venti tavole. Nei racconti si intrecciano le storie di personaggi di fantasia ed altri vissuti in epoca lontana. La lettura è libera, non è richiesto di seguire un preciso ordine, proprio perché ogni storia si ispira ad un particolare momento della nascita dell’ospedale Misericordia e Dolce con uno o più personaggi significativi. Le informazioni storiche che hanno ispirato i fumetti sono tratte dalle pubblicazioni sul Misericordia e Dolce di Giuseppe Bologni e Veronica Vestri. Tanti i racconti rappresentati ed i personaggi: il Duca Cosimo e la riforma delle Case Pie di Prato, Leopoldo II d’Asburgo Lorena, dichiarato nel 1761 erede al Granducato di -Toscana e definito un esempio di “sovrano illuminato; Gaetano Meucci, cittadino di Prato che nel suo testamento dispose l’istituzione a Prato dell’Ospizio degli incurabili, i sifilitici, per i quali non c’erano cure; i “Gettatelli”, quei neonati che venivano abbandonati e posti nella pilla o pila, una cavità scavata nella pietra all’interno della finestrella ferrata, che si trova ancora oggi in Piazza dell’ospedale”. Seguono anche le storie di Delfina, personaggio di fantasia, di uno Spedalingo, rettore dell’Ospedale ed infine un lungo racconto dal titolo “Ferro Battuto” come uno dei più celebri album del cantautore Franco Battiato che Niccolò Storai ha voluto ricordare”.

Le tavole originali delle storie a fumetti di Storai saranno donate al Misericordia e Dolce in versione ricolorate a mano e poi posizionate all’interno degli edifici della parte storica.

«L’idea di ricorrere ad una istallazione temporanea d’arte per mitigare l’impatto del cantiere posto all’interno della bellissima Piazza Ospedale, a ridosso degli edifici storici presenti – ha detto l’ingegner Sara Allegranti, dirigente tecnico  della struttura manutenzione immobili di Prato – nasce dalla disponibilità del geometra Toni Mauro dell’Impresa esecutrice dei lavori Oplonde srl di Campi Bisenzio e dalla mia proposta di trasformare un apprestamento di lavoro in un’espressione di bellezza, capace di trasmettere emozioni e conoscenza storica di una delle istituzione più importanti della città. È stata fondamentale la collaborazione offerta dal dottor Claudio Sarti, dirigente dell’Azienda Sanitaria per la sua profonda conoscenza storica dell’ex ospedale Misericordia e Dolce». 

«Sono più storie, il progetto si chiama “Le cronache dello spitale” – spiega Niccolò Storai – Venendo in contatto con realtà differenti hai modo di incontrare persone diverse e davvero tantissime cose che non conoscevi e di cui magari non avresti scritto. Così c’è lo stimolo a creare qualcosa di nuovo che esce dalla comfort zone, ed è una cosa molto bella e divertente. Non cerco più un centro di gravità permanente e, per curiosità, c’è una storia qui che si chiama “Ferro battuto” ed è dedicata a Franco Battiato. Sono cinque storie libere e tre storie più lunghe, dallo stemma araldico all’ospedale col simbolo del Gettatello: lavorando a queste cose ho scoperto che c’era una compartecipazione molto più bella fra le parti, fra realtà ecclesiastiche e laiche, persone che lavoravano per il comune o magari venivano solo qui per aiutare. Era una sorta di mondo ideale, molto colorato, dove nessuno escludeva nessuno. Questa è la cosa “brutta” che ho notato – conclude – perché facendo un raffronto col presente noti che siamo peggiorati, fino ad arrivare a gente che fa tifo da stadio in Senato. Queste persone non stanno facendo l’interesse nemmeno del loro elettorato».

Foto di Valentina Ceccatelli