C’è un popolo di appassionati che dopo due anni di lontananza si è ritrovato sotto al palco dell’Off Tune Festival, a Officina Giovani, e ha dimostrato che c’è spazio per la musica rock e per un certo tipo di eventi anche a Prato. A mente fredda, a quasi una settimana cioè dalla fine della quattro giorni di rock alternativo, possiamo dire che è stato un successo grazie anche alla formula adottata: un palco centrale con i nomi di richiamo internazionale a pagamento e un’area – la maggior parte di Officina Giovani – tutta a ingresso libero dove è stato possibile mangiare, bere, ascoltare concerti e far giocare i bambini dal pomeriggio fino a notte fonda. Quattro giorni di musica ma soprattutto di socialità che mancavano a Prato da molto tempo.

Voluto a tutti i costi da Alberto Castellani di A-live, dall’etichetta Santa Valvola e dall’Associazione South Park con il sostegno del Comune, l’Off Tune Festival ha riempito, arricchendolo, il vuoto di musica rock lasciato negli ultimi anni da un Settembre sempre più pop e popolare. E lo ha fatto a Officina Giovani, dove storicamente è sempre piuttosto complicato far andare le cose per il verso giusto, che si è dimostrata questa volta un luogo capace di reggere l’impatto di un festival dalla struttura complessa, spalmato su quattro giorni e attivo per dodici ore al giorno. Un successo questo, bisogna dirlo, anche per l’amministrazione, che da tempo cercava un modo per dimostrare che fosse un luogo vivo e soprattutto capace di servire a dovere la città.

L’assessore alla cultura Simone Mangani lo ha definito infatti «Il festival che non c’era, per la collocazione e l’offerta musicale» e non possiamo che dargli ragione. C’è un altro festival in città, adesso, e l’offerta culturale pratese non può che uscirne arricchita. Una cosa meno scontata di quanto possa sembrare perché anche nella terza città del centro Italia, e anche nella città del distretto tessile più grande d’Europa, sono sempre meno i privati che sostengono attivamente l’offerta culturale della città, lasciando alle sole forze degli organizzatori e al sostegno delle istituzioni il peso degli eventi dedicati ai cittadini. Per questo motivo il successo dell’Off Tune Festival dev’essere salutato come una specie di miracolo generato dalla convinzione e dalla dedizione degli organizzatori e anche del Comune.

Un festival che ci auguriamo diventi un altro appuntamento fisso dell’estate pratese. Un piccolo appuntamento rock capace di richiamare diverse migliaia di persone e di suscitare stupore. Accanto a nomi storici del rock alternativo internazionale e italiano, ha infatti portato per la prima volta in Italia (e per la prima volta fuori dal loro paese, l’Inghilterra) il duo Bob Vylan, che ha fatto impazzire tutti i presenti. Una vera e propria scoperta che ci ha ricordato come una funzione fondamentale di qualsiasi manifestazione culturale sia non solo quella di dare soddisfazione ma anche di osare proposte capaci di arricchire e stupire gli spettatori.